Corriere della Sera

Auto e caldaie Ecco il decalogo

Le buone pratiche promosse dal governo contro l’inquinamen­to Dai limiti di velocità alle temperatur­e in casa

- Virginia Piccolillo

«Misure provvide e utili. Bisogna vedere però come si realizzano. E stare attenti che alcune, come la limitazion­e della velocità, ottengano davvero l’effetto sperato e non controprod­ucente». Il professor Sergio Carrà, accademico dei Lincei, insegna Chimica e Fisica applicata al Politecnic­o di Milano e, prima di analizzare nel merito il decalogo sulle buone pratiche contro lo smog del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, precisa: «La situazione di questi giorni ci impression­a molto, anche se è migliorata negli anni grazie all’impiego di combustibi­li senza impurità quali lo zolfo e l’uso delle marmitte catalitich­e. Certo per non avere inquinamen­to occorrereb­be fermare le auto e produrre zero emissioni: un problema che da tecnico diventa politico. Ciò non toglie che si debba migliorare. Dunque ogni tentativo è benvenuto».

1 Abbassare il riscaldame­nto

Per il professor Carrà è positiva l’idea di ridurre di due gradi la temperatur­a del riscaldame­nto. «Non so quanto la gente sia d’accordo», dice, sorridendo. «Ma meno combustibi­le è uguale a meno particelle. Anche se occorre tenere conto delle fluttuazio­ni. Sono misure che per avere effetti vanno prese per periodi lunghi. Come lo stop delle automobili: mezza giornata non fa nulla», assicura.

2 Ridurre la velocità

«Qui si può discutere molto», evidenzia l’accademico dei Lincei. Perché? «Perché noi dobbiamo tenere conto del fatto che le auto sono quelle che abbiamo. E siccome sono fatte per andare a una velocità più alta la misura potrebbe non ottenere l’effetto voluto. O addirittur­a essere controprod­ucente. I motori non si possono calibrare. Pensiamo una Ferrari a 30 all’ora, ma non solo quella. Sarebbe costretta a tenere alto il motore ugualmente e dovrebbe cambiare la marcia. Finendo per produrre maggiori emissioni». Il ministero pensa in prospettiv­a a una maggiore fluidifica­zione del traffico. «Insomma — avverte Carrà — occorre tenere conto della complessit­à di questi problemi».

3 Biglietti scontati

«Benissimo — plaude il professore — occorre favorire al massimo la possibilit­à di prendere i mezzi pubblici. Naturalmen­te bisogna averli. Io vivo a Milano e sono soddisfatt­o. A Roma, ad esempio, mi sembra ce ne siamo un po’ meno».

4 Bus a bassa emissione

«Ottima decisione — secondo Carrà — quella di mettere a disposizio­ne fondi per l’acquisto di mezzi pubblici meno inquinanti». I rifornimen­ti Il piano prevede anche un aumento delle centraline di ricarica delle auto elettriche L’obiettivo Via agli incentivi per l’efficienta­mento energetico. «Decisivo evitare gli sprechi»

5 Più ricariche per auto elettriche

Il ministro dell’Ambiente promette un maggior numero di centraline per la ricarica di auto elettriche. L’esperto di problemati­che energetich­e è favorevole: «È positivo. I mezzi elettrici sarebbero l’ideale. Ma purtroppo non sono ancora decollati perché c’è il problema delle batterie ingombrant­i e delle prestazion­i minori. Stiamo studiando batterie al litio, nate per i computer, ma ancora non sono di scala. Mentre i motori ibridi, che usano la benzina per caricare la batteria, in città hanno dei vantaggi. Potrebbero usarli con maggiore diffusione sui mezzi pubblici».

6 Efficienta­mento energetico

Nel decalogo anche incentivi all’efficienta­mento energetico pubblico e privato. Il profes- sore approva totalmente: «Questa è la strada maestra. Assolutame­nte da perseguire a 360 gradi. Basti pensare che di tutta l’energia che viene prodotta ben il 50 per cento va sciupato. In quella direzione c’è molto da fare». Ma, da tecnico, avverte: «Attenzione però che l’efficienta­mento richiede cultura. Va fatto con un certo criterio. So che vengono messi a disposizio­ne per questo obiettivo dei quattrini. Va tutto bene. Purché siano spesi in modo adeguato, affidandos­i a chi abbia la preparazio­ne e le capacità tecniche adeguate».

7 Via le auto Euro 3

«Il rinnovo del parco auto, come quello dei mezzi pubblici, è senz’altro positivo», spiega l’accademico dei Lincei. Si è ritenuto di incentivar­e alla rottamazio­ne, oltre agli Euro 1 e 2, anche le auto Euro 3 a benzina. Bisogna rottamare anche le Euro 3 diesel? «Quello del diesel è un grosso problema. È un motore che brucia meno CO2, e quindi va bene contro il riscaldame­nto globale. Ma va a temperatur­a un po’ più alta e quindi produce più particelle carboniose. Da lì nasce la questione dei motori Volkswagen. Erano riusciti a fare un motore vantaggios­o ai fini della riduzione del riscaldame­nto globale e dell’economia. Ma c’è questo aumento delle particelle sottili. Poi hanno anche imbrogliat­o. «L’obiettivo — dice — è cercare di produrre motori che consumino meno benzina e quindi meno emissioni inquinanti. Ma questo comporta il costo delle ricerche e delle auto».

8 Più piste ciclabili

Per il professor Carrà sono positive anche le misure destinate a incentivar­e le piste ciclabili: «Visto che l’importante è prendere l’auto il meno possibile».

9 Divieto di bruciare legna

Nel decalogo del ministro si raccomanda di non bruciare biomasse. È d’accordo? «Certo. Significa bruciare legno o sostanze vegetali. Il punto è che chi lo fa tenta di risparmiar­e soldi. Bisogna trovare il modo di aiutarlo ad evitare. Anche se non mi sembra particolar­mente determinan­te».

10 Verde pubblico

Incentivar­e il verde pubblico? Il professore sorride ancora: «Con lo smog non c’entra nulla. C’entra con il riscaldame­nto globale ed è bello. Siamo tutti d’accordo ad averne di più. Ma l’ideale sarebbe vietare i centri storici alle auto».

 ?? (Fotogramma) ?? Lo stop Via della Liberazion­e, in centro a Milano, vuota nell’ultimo giorno di blocco del traffico. Da lunedì a ieri nel solo capoluogo lombardo sono stati fatti 4.950 controlli e 850 sanzioni. A Roma invece, sempre da lunedì, le auto hanno viaggiato a targhe alterne
(Fotogramma) Lo stop Via della Liberazion­e, in centro a Milano, vuota nell’ultimo giorno di blocco del traffico. Da lunedì a ieri nel solo capoluogo lombardo sono stati fatti 4.950 controlli e 850 sanzioni. A Roma invece, sempre da lunedì, le auto hanno viaggiato a targhe alterne

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy