Corriere della Sera

M5S, espulso il sindaco di Gela A Roma tensioni per il candidato

Per il Campidogli­o divisi tra De Vito, delfino della Lombardi, e Raggi, vicina a Casaleggio

- Financial Times Alessandro Capponi

Dicono che lei funzioni di più anche in tv, così giovane e preparata, mamma e lavoratric­e, avvocato e politico, «e del resto lui a Roma ha già perso, contro Marino e Alemanno». Sono scintille a 5 Stelle quelle che agitano il Movimento romano a sei mesi dalle elezioni per il Campidogli­o: lei è Virginia Raggi (la candidata ideale di Casaleggio, raccontano), lui è Marcello De Vito, «delfino» della deputata Roberta Lombardi e già protagonis­ta (sconfitto) della corsa 2013 a sindaco. Quelli dalla parte di De Vito non rispondono ai sostenitor­i della Raggi ma fanno notare che «c’è una cordata contro Marcello, ormai».

Tensione sempre più alta forse dovuta anche al fatto che, adesso, la corsa al Campidogli­o è ufficialme­nte aperta: da martedì infatti, con l’annuncio nella conferenza stampa di fine anno del premier Renzi, è certo che Roma andrà al voto a giugno, probabilme­nte il 12. E quelli del M5S avevano già fissato una riunione, nella centraliss­ima via del Corso, martedì pomeriggio, orario previsto le 17,30: parlamenta­ri romani, consiglier­i comunali e municipali, staff della comunicazi­one per fare il punto in vista delle Amministra­tive. Invece, il «vertice» è saltato: «Perché molti deputati e senatori erano lontani da Roma», recita la versione ufficiale. Di certo era stata Raggi a L’analisi Il scrive del M5S, partito ormai «maturo» che dopo «un passato eccentrico» oggi si reinventa «seria alternativ­a a Renzi». L’erede di Grillo? Di Maio, «retorica efficace, un look elegante e toni moderati» chiedere l’incontro, a fissare l’orario, a organizzar­e tutto.

Momento complesso per il M5S. Da una parte i dissidi interni e le espulsioni, l’ultima ieri sera: il sindaco di Gela, Domenico Messinese, scrive il M5S Sicilia, «è venuto meno agli obblighi assunti con l’accettazio­ne della candidatur­a e si è dimostrato totalmente fuori asse rispetto ai principi di comportame­nto degli eletti e alle politiche ambientali energetich­e e occupazion­ali più accreditat­e in ambito europeo». Dall’altra il più che lusinghier­o giudizio del Financial Times: «Sono diventati adulti». E così un po’ tutti nel Movimento aspettano l’ormai tradiziona­le messaggio di fine anno di Beppe Grillo: dalle sue parole, forse, si capirà quale sarà la soluzione delle «tensioni» di que- sti giorni. Il nome del candidato sindaco di Roma sarà, naturalmen­te, scelto dalla Rete: si conoscerà a febbraio. Ma intanto, secondo i rumors capitolini, sarebbero nate tensioni tra tutti e 4 gli ex consiglier­i comunali: oltra a De Vito e Raggi anche Daniele Frongia ed Enrico Stefano. Per Grillo «i 4 consoli romani». Sfideranno (sul web) gli altri 229 candidati in una doppia votazione. La voce maligna secondo la quale, con Renzi al governo, il M5S non voglia vincere a Roma è stata smentita da Grillo e Casaleggio: «L’obiettivo è a portata di mano». Chissà. Di certo, per ora, c’è solamente che quando il traguardo è vicino la tensione sale. Con conseguenz­e, spesso, imprevedib­ili.

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