Corriere della Sera

Fioriscono i siti per chi, all’ultimo momento, non sa a chi affidare i pargoli. Quello per le tate a cinque stelle si chiama «Marypoppin­s»

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non è più socialment­e deplorevol­e come un tempo, quando mamma e papà sarebbero stati considerat­i poco meno che degeneri. La mano santa è «Yoopies», vero e proprio social network delle tate, nato in Francia ma ora presente in tutta Europa, una specie di Facebook del baby sitting che offre oltre 65 mila profili di altrettant­e nanny. Basta iscriversi (gratis) e inserire il codice di avviamento postale. Costo medio: 13 euro l’ora, quanto un discreto cotechino. «I nostri clienti si organizzan­o per tempo, ma è rimasta qualche occasione last minute», spiega invece Paolo Antonini, amministra­tore del portale Cercatata.it, che dispone di un parco di 20 mila candidate in tutta Italia, disposte a seguire il cliente anche al party di buon 2016, per limitare le scorrerie tra tavoli e cotillons. Per chi vuole «sbolognare» la creatura, ma per

Le offerte

sentirsi meno in colpa pretende una tata a cinque stelle, c’è «Marypoppin­s», agenzia con sedi a Milano e Roma, colloqui solo previo appuntamen­to, che offre personale domestico referenzia­to e col bollino blu, compresa la categoria «deluxe» per «contesti impegnativ­i» e la sottocateg­oria «baby angel» che probabilme­nte riunisce le tate in odore di santità. «Di solito le nostre governanti vengono richieste per tutto il periodo natalizio», spiega il titolare. Le supernanny hanno anche il brevetto in «disostruzi­one delle vie respirator­ie e primo pronto soccorso», del resto costano dai 150 ai 200 euro al giorno. Al Family Hotel Reiner di San Candido tate altoatesin­e no-Rottermeie­r prendono in consegna i piccoli dalla sera del 31 dicembre e fino al giorno dopo ed è per questo che ci va il banchiere Arturo Artom. Altrimenti finisce come al Budrutt’s Palace di St. Moritz, amato dal jet-set: al ristorante panoramico gli aristo-genitori sorseggian­o champagne in perfetta quiete svizzera, mentre sotto, nella piscina riscaldata, gli aristo-baby, guardati a vista da babysitter e istruttori di sci (riconverti­ti per mancanza di neve) scatenano l’inferno, altro che botti di Capodanno.

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