Corriere della Sera

Il piacere non è più nelle cose Ora scegliamo un’esperienza

- LA CITTÀ SOCIAL IL LAVORO

FILIPPO Io prima li scaricavo, adesso li guardo in streaming. PAOLO Scaricarli? È legale? FILIPPO Diciamo: tu mi paghi l’abbonament­o a Netflix, io divento un cittadino modello.

ANNAMARIA (sarcastica) Meraviglio­so. I libri faranno la stessa fine?

PAOLO (serio) Non è detto. I libri sono caldi, gli e-book sono freddi. Sulla carta si può scrivere, usare una cartolina come segnalibro. Sanno di chi li ha toccati. Sono oggetti affettivi. Non come i giornali, che una volta letti vanno bene per il camino. La prova? Tutti hanno in casa una libreria. Chi tiene in salotto la collezione degli ultimi 20 anni di un quotidiano ha disturbi mentali.

ANNAMARIA Insomma, sempre la stessa storia. Come quel coso dell’altra sera, dove secondo voi c’era qualsiasi canzone... Quello che ha fatto fuori i Cd che avevano fatto fuori gli Lp. Stupefy... FILIPPO Spotify. ANNAMARIA Stessa roba. Gli oggetti, uno dopo l’altro, vengono sostituiti dai servizi. PAOLO Mamma! Parli come Tim Cook! ANNAMARIA Un cuoco? PAOLO Nonostante il nome, no. È il capo di Apple.

FILIPPO Lui (guarda lo smartphone) Curioso: anche il fondatore di Blockbuste­r si chiama Cook. David P. Cook. Non gli è andata altrettant­o bene, però.

PAOLO Comunque è così. Trasporti, film, informazio­ne, lettura, musica: gli oggetti lasciano il posto ai servizi, l’acquisto al noleggio, il possesso all’uso. È un cambio di paradigma.

FILIPPO (ridacchian­do) Si vede che hai fatto il liceo, papà.

PAOLO E sapete perché accade? Ho una teoria.

ANNAMARIA (sottovoce, sorridendo) Lui ha sempre una teoria. Su tutto. PAOLO Una teoria immobiliar­e. FILIPPO (ironico) Sono tutt’orecchi, architetto. PAOLO È una questione di metri quadri. FILIPPO Scusa?

PAOLO Le case sono diventate più piccole. Possiamo metterci un certo numero di oggetti, poi stop. ANNAMARIA E quindi? PAOLO E quindi quanta roba ci può stare in un appartamen­to di 90 metri quadri? Quanti libri, dischi, Dvd? E-book, Mp3, download, musica e film in streaming non occupano spazio fisico, invece.

ANNAMARIA Bell’affare. Sommersi di possibilit­à immaterial­i. Un incubo.

FILIPPO Nonna, sbagli. Poter scegliere è bello. Prendi il Kindle: vuoi leggere un libro? Click, e ce l’hai lì. Scaricato.

ANNAMARIA Preferisco girare tra gli scaffali. Guardare le copertine. Aprire una pagina a caso. Sentire la consistenz­a dei libri.

FILIPPO Anche a me piace. Ho un Kindle e una libreria.

PAOLO Mettiamola così. Un secolo fa c’erano le taverne: uno mangiava quel che c’era. Poi sono arrivati i menu. Oggi in pizzeria puoi scegliere tra quaranta pizze e trenta piatti diversi. Se ti dicessero: minestra di rape, prendere o lasciare, saresti contenta, mamma? Credo di no. Lo stesso vale per libri, film, musica.

FILIPPO Non interrompe­re, nonna. È ispirato. Dall’edilizia alla gastronomi­a.

PAOLO La situazione televisiva fino agli anni 80 era questa. Il tal giorno minestra di rape, brasato, formaggio. Non ti piacevano? Saltavi il pasto. Poi sono arrivate le tv private. Il satellite. Il digitale. Lo streaming. Il download. Il video on demand. Possiamo scegliere! Arrosto, sushi, tagliolini? In tv c’è tutto. Anche la minestra di rape.

FILIPPO (ridendo) Certo: è iniziato Masterchef!(dopo una pausa) Hai visto Star Wars? Geniale, eh?

PAOLO Ti faccio notare che i primi Star Wars sono degli anni 70. Roba nostra. FILIPPO Gelosia artistica. Mi mancava. PAOLO Macché gelosia. Amor di verità. Tu oggi vedi in giro tanta fantasia? Io no.

FILIPPO Walking Dead, Trono di spade, Breaking Bad. Sì, vedo in giro molta fantasia.

PAOLO Io vedo imitazioni e riproposte. George Clooney? Cary Grant. Ryan Gosling? Steve McQueen 2.0. Keira Knightley? Audrey Hepburn senza perle. Jude Law? Robert Redford. Omaggio o riciclaggi­o? Ditemi voi. ANNAMARIA La nonna non dice, ascolta. PAOLO Sono bravi attori, eh, il cinema mi piace. Meglio dei videogioch­i su cui tu, Filippo, passi troppo tempo. Spaventosi. Sono entrato in camera tua, l’altra sera, ed era in corso una strage.

FILIPPO Non dargli retta. Dovresti provare, nonna. PAOLO I videogioch­i? Povera donna. ANNAMARIA Cosa c’è di male? Anche tuo padre, Paolo, aveva la passione del flipper. Ogni tanto lo beccavo al bar che spingeva e imprecava. E regolarmen­te: tilt! FILIPPO Tilt? ANNAMARIA «To tilt», inclinare. Se il flipper (in inglese, pinball) veniva spostato o inclinato il meccanismo si bloccava.

PAOLO Quindi la parola «flipper» ce la siamo inventata? Questa è bella.

ANNAMARIA «Flipper» vuol dire «pinna». Le due alette comandate dai pulsanti esterni sembrano due piccole pinne. FILIPPO Nonna wikipedica. ANNAMARIA Lavorare per trent’anni nell’ufficio-estero di un’azienda mi sarà servito a qualcosa, no?

PAOLO Grazie per la lezione di paleotecno­logia. Filippo, dille dei videogioch­i.

ANNAMARIA Quelli con gli omini e i mattoncini? Nei bar c’erano anche quelli.

FILIPPO No, quelli di oggi. Quelli della XBox e della Play. PAOLO Dille come si chiamano. FILIPPO Assassin Creed. Need for Speed. Call of Duty. Fifa. ANNAMARIA Fifa come paura? FILIPPO Federazion­e internazio­nale del calcio. Quella di Blatter.

PAOLO Vedi? Ha ragione la nonna. Fifa fa paura. Dai, dille che parole usate. FILIPPO Fraggare. Buffare. Powware. ANNAMARIA Mi arrendo. Brindisi di Capodanno prima di andarvene? PAOLO A cosa brindiamo? ANNAMARIA Ognuno decida per sé. FILIPPO (alzando il bicchiere) Vediamo... All’Europa! PAOLO All’Italia! ANNAMARIA Alla faccia! PAOLO Scusa, mamma, che brindisi è? ANNAMARIA Alla faccia della famiglia! Quanto abbiamo parlato in questi giorni, ragazzi... Sono stanca, e domattina devo alzarmi presto. C’è un anno da inaugurare.

(5 — fine)

La politica, i sogni, le (dis)illusioni: dialogo tra generazion­i. Il jazz ascoltato su Spotify discutendo di Trump e immigrati islamici

Il senso civico spiegato a un papà davanti a un semaforo rosso: in viaggio parlando di periferie, anziani e car sharing

Perché Skype piace alle nonne, i padri criticano WhatsApp e i ragazzi (ammettono) dovrebbero leggere più libri

Nonna e padre a passeggio con il nipote parlando del suo futuro. «A termine, a progetto... ma c’è chi mi vuole davvero?»

I libri... Preferisco girare tra gli scaffali, guardare le copertine, toccarli Ma quanti libri e cd ci stanno in casa? Gli oggetti lasciano il posto ai servizi Poter scegliere è bello. Prendi il Kindle: vuoi leggere un libro? Clic, e ce l’hai

Su Corriere.it «Nuovi giochi» è l’ultima delle conversazi­oni di fine-inizio anno tra generazion­i diverse. Le cinque puntate si possono leggere sul sito del Corriere

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