Corriere della Sera

Biscotti al carbone vegetale, la Befana cambia

Per festeggiar­e l’Epifania i nuovi cucchiai per la cioccolata in tazza oppure le tavolette aromatizza­te

- Barbara Giglioli

l carbone? Quest’anno si mangia (soprattutt­o) vegetale. I mandarini? Basta il profumo. E se il cioccolato oggi si trova sotto forma di cucchiai speciali che, a contatto con il latte caldo, creano velocissim­e bevande al cacao, i dolci più speciali sono all’insegna della grande tradizione della pasticceri­a francese, sempre più presente in Italia. Certo, l’usanza di appendere la calza e di riempirla di dolci per festeggiar­e l’Epifania risale alla notte dei tempi. Ma le leccornie da acquistare in vista del 6 gennaio cambiano. Aumentano. Si rinnovano. Per soddisfare i gusti dei più piccini, ma anche dei palati più esigenti degli adulti gourmet.

Il carbone, dunque. C’è chi ama quello classico, nero, rosso o bianco. Da acquistare o da realizzare in casa (non è difficile, servono solamente zucchero semolato e a velo, colorante alimentare e un bianco d’uovo). Ma ormai molte delle panetterie più fornite nelle grandi città preparano in questi giorni un’alternativ­a di tendenza: brioches, biscotti, panini o piadine alla farina nera. Ottenuta, cioè, con il carbone vegetale, una polvere naturale derivata dal legno e in grado di tingere gli impasti come fosse pece. Sembrano pezzetti di carbone ma sono di cioccolato i nuovi tartufini del gelatiere marchigian­o Paolo Brunelli, preparati con panna e burro e ricoperti di cacao e zucchero. Dalla Sicilia, invece, arrivano i cucchiai con il fondo di cacao per cioccolate in tazza monoporzio­ne, una novità di Sabadì di Modica. E se una volta si riempiva la calza di agrumi — in tempo di guerra non c’era altro — in ricordo di quella tradizione gli amanti del cacao possono scegliere tavolette aromatizza­te, come quelle al gusto di mandarino con fior di sale di Venchi. Ancora. Per chi apprezza la nocciola Igp del Piemonte ci sono i torroncini. Morbidi o duri, ricoperti o al naturale. Pensati per entrare nella calza sono i «Numeri» dell’Antica torroneria piemontese, quadrati di torrone di diversi gusti. Non entrano nella calza ma sono perfette per chi ama i dolci preziosi le creazioni dei maestri Pascal Caffet e Sal de Riso. Il primo, tra i più famosi pasticceri francesi del mondo, allievo di Lenôtre, ha da poco aperto due boutique in Italia, a Torino e a Milano. E qui, per l’Epifania, tra macarons colorati ed éclair parigini (i pasticcini lunghi farciti come bignè), propone la «Couronne des Rois»: una torta con al centro un buco in cui viene sistemato un barattolo di crema al cioccolato. L’artigiano amalfitano Sal de Riso, invece, prepara per l’occasione la focaccia della Befana con mele alla cannella, uvetta, arancio, fichi e noci.

Cibi a parte, il 6 gennaio resta l’ultima occasione per un regalo delle feste. Un libro? Ecco «La cucina delle fiabe. Fate, elfi, streghe ai fornelli» di Roberto Carretta (Il Leone verde edizioni). Adatto a chi piace cucinare dolci. Magari un po’ magici.

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