Corriere della Sera

«P

-

er me l’occhio si collega alla mitologia. Cosa intendo per mitologia? Per me è mitologico tutto quello che è dotato di un carattere sacro, come lo è una antica civiltà». Forse possiamo partire da qui per avvicinarc­i a al rapporto, troppo poco indagato dalla critica, di Joan Miró con l’arte romanica, con gli affreschi del San Clemente a Tahull, staccati nel 1920, ed esposti ora al MNAC di Barcellona. Lo conferma il pittore: «Posso dirti da dove vengono i miei personaggi che hanno occhi ovunque... da una cappella romanica in cui si trova un angelo e le sue piume sono sostituite da occhi, sono sempre affascinat­o dall’occhio… l’occhio vede tutto». Gli affreschi del San Clemente e di Santa Maria di Tahull, ben noti anche prima dello stacco dalle due chiese della valle di Bohì nei Pirenei, sono capolavori romanici datati 1123. L’abside del San Clemente mostra al centro, in mandorla, il Pantocrato­re, a destra due grandi angeli, sotto i simboli evangefine lici con il Toro e il Bue dai corpi densi di occhi; accanto a loro i cherubini, le ali brulicanti di occhi, come del resto i due cherubini dell’abside di Santa Maria de Aneu pure al MNAC di Barcellona ( c. 1100). A Tahull la scena è quella della

L’idea del sacro e della conoscenza assoluta da chiese con pitture del XII secolo

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy