Corriere della Sera

Famiglie allo stadio? Sì, ma solo quelle dei tifosi più violenti

- Di Cristiano Gatti

Rassicuran­te. Come abbiamo letto, gli alti dirigenti approfitta­no della pausa per dedicarsi a un tema nuovissimo: la riforma del calcio, sempre con l’obiettivo di riportare le famiglie allo stadio. Sembra già di sentirli, i papà italiani. In queste ore di fine anno parlano più o meno così, alle loro creature. Adorato piccolo mio, è la volta buona. Se questi genialoidi si mettono al lavoro, nell’anno nuovo riusciremo a tornare con la mamma e tua sorella allo stadio, magari in curva. Ma da ora in poi senza il paradenti e senza il giubbotto antiproiet­tile che l’ultima volta davano così noia. Potrai portare la bandiera della tua squadra, senza nasconderl­a nel reggiseno della mamma. Pensa, potremo persino urlare gol. Liberament­e, senza che nessuno minacci di spezzarci le ginocchia se non ci mettiamo subito seduti. Sarà una festa, credimi. Ce l’hanno promesso. E se i dirigenti del calcio promettono una cosa, la mantengono. Immagina, piccolo: progettano stadi nuovi con ristoranti e cinema sotto, con centri commercial­i e palestre per passarci la domenica intera. Stanno pensando a forme di abbonament­o dedicate solo alla famiglia. A magliette omaggio per farci fidelizzar­e — così parlano — sempre di più. Pensano alla tv, ai campus estivi con i campioni, a ridurre le squadre nei campionati. Stanno pensando veramente a tutto, per il futuro. Viene già voglia di incamminar­ci. Preparati, angelo mio: da gennaio magari ti riporto in curva. Entreremo in un mondo e in un’atmosfera che nel 2015 totalizzan­o più 4,5 per cento di violenze dentro e attorno agli stadi. Che conteggian­o 246 tifosi arrestati. Che in tutta la serie A vantano soltanto Sassuolo senza ultrà sotto Daspo. Che esibiscono le ultime settimane dell’annata perché in questo finale calano del 20 per cento gli «incontri con feriti» (?!). Che comunque registrano un aumento da 375 a 600 di arbitri malmenati (181 al pronto soccorso). Anche se questi dettagli non sembrano interessar­e a nessuno. Piccolo mio: il calcio di domani sarà stupendo, come dicono. Ma ripensando­ci bene, sarà meglio che lo aspettiamo qui a casa, tranquilli davanti al televisore. Se gli alti dirigenti vogliono riportare le famiglie allo stadio, ci riportino le loro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy