Corriere della Sera

Morire così, dopo 7 mesi di foto e gioia

Marta, blogger, aveva condiviso l’attesa sui social. Il compagno: porterò a tutti il tuo sorriso

- di Claudio Del Frate

Morire di parto, per tre volte, a cavallo del Natale, la tragedia si è ripetuta, l’ultima due giorni fa all’ospedale di Bassano del Grappa: Marta Lazzarin, 35 anni, blogger, è deceduta assalita dalla febbre quando, al settimo mese di gravidanza, ha iniziato ad avvertire le contrazion­i. Il destino di Marta è identico a quello di Angela Nesta, morta la notte di Santo Stefano a Torino con la bimba che stava per nascere.

Morire mentre ci si appresta a mettere al mondo un bimbo; morire portando con sé anche la creatura che si ha in grembo. Sembravano eventi da consegnare al passato e invece per tre volte in pochi giorni, a cavallo del Natale, la tragedia si è ripetuta, l’ultima due giorni fa all’ospedale di Bassano del Grappa: Marta Lazzarin, 35 anni, è deceduta assalita da febbre e forti dolori quando, al settimo mese di gravidanza, ha cominciato ad avvertire le contrazion­i. Il destino di Marta è identico a quello di Angela Nesta, che il giorno di Santo Stefano è morta in sala parto a Torino con la bimba che stava per nascere; ed è identico anche a

7

i morti, tra madri e neonati, registrati negli ultimi giorni in Italia dovuti a complicazi­oni del parto 41

le donne morte durante il parto in Italia negli ultimi due anni secondo i dati raccolti dal ministero della Sanità Il docente

«L’età media delle partorient­i cresce, aumentano anche i fattori di rischio»

quello di Anna Massignan, medico trentaquat­trenne che non è sopravviss­uta al tentativo di parto il giorno di Natale all’ospedale di San Bonifacio (Verona); il giorno dopo di lei è morto anche il bimbo che i medici avevano fatto nascere quando la mamma era già deceduta.

Quella di Marta Lazzarin era stata una gravidanza serena, testimonia­ta dalle foto postate sui social network dal suo compagno Chris. Alle 12 del 28 dicembre la donna era arrivata invece all’ospedale di Bassano in preda a forti dolori, perdite di liquido amniotico e febbre. Fin da subito i medici diagnostic­ano la morte del feto e poche ore dopo per Marta cominciano le contrazion­i del parto; dalle 17 la situazione precipita: subentrano complicazi­oni respirator­ie dalle quali la paziente non si riprenderà più. «Embolia polmonare» è il primo verdetto formulato dell’ospedale di Bassano sul caso. Commovente il ricordo di Marta, blogger che amava i viaggi e aveva girato il mondo, postato da Chris: «Sarai fiera di me, cercherò con tutte le mie forze di regalare sorrisi a chi ne ha più bisogno. Proprio come facevi tu». Nelle stesse ore, sempre a Bassano, era morto un bimbo, nato da poche ore, stroncato da un’emorragia cerebrale.

Sulla morte di Marta Lazzarin la magistratu­ra non ha preso ancora alcuna decisione. Un fascicolo è stato aperto invece dalla procura di Verona per Anna Massignan, morta il giorno di Natale a San Bonifacio. Anche qui i nove mesi della gestazione erano trascorsi senza problemi; il 23 però Anna è vittima di una caduta in casa. Un incidente banale ma per il quale la donna, che è medico, decide di farsi visitare. Resta ricoverata per controlli, il 25 viene rimandata a casa con l’accordo di ripresenta­rsi il giorno dopo. Non c’è tempo: Anna torna precipitos­amente in ospedale a Natale con febbre e dolori. I sanitari decidono di far nascere il bimbo con un parto cesareo ma Anna non supera l’intervento e muore; il giorno dopo stessa sorte toccherà al piccolo appena venuto al mondo.

Tra i due eventi non esistono collegamen­ti, così come non ce ne sono con la terza tragedia di questi giorni, quella avvenuta al Sant’Anna di Torino e costata la vita ad Angela Nesta, 39 anni. «È rimasta vittima di una complicanz­a rarissima, non c’erano state criticità» hanno riferito ieri i medici torinesi agli ispettori inviati dal ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Ma questo ripetersi di morti di giovani donne incinte è un fatto che deve preoccupar­ci?

«È difficile abituarci all’idea che una donna possa morire mentre dona la vita — dice Mauro Busacca, professore di clinica ginecologi­ca all’Università di Milano — ma si tratta pur sempre di un evento a rischio; non a caso tutti i reparti ospedalier­i dove avvengono parti sono considerat­i d’emergenza e attrezzati per gli imprevisti».

Ma le cifre cosa ci dicono al proposito? «Dicono che l’Italia è il paese con la mortalità più bassa d’Europa per le madri e che sotto certe cifre sarà impossibil­e scendere. Ma dicono anche che l’età media delle partorient­i sta aumentando. E questo, al contrario, può accrescere molti fattori di rischio».

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L’attesa La foto postata da Marta
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 ??  ?? Il saluto Il messaggio sul blog ( sopra) con il quale il suo compagno Chris ha annunciato la morte di Marta Lazzarin, 35enne di Bassano del Grappa. Qui a fianco uno scatto di loro due insieme. Più a sinistra una foto delle vacanze
Il saluto Il messaggio sul blog ( sopra) con il quale il suo compagno Chris ha annunciato la morte di Marta Lazzarin, 35enne di Bassano del Grappa. Qui a fianco uno scatto di loro due insieme. Più a sinistra una foto delle vacanze
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