Corriere della Sera

Inviti e appuntamen­ti organizzat­i su WhatsApp Così è partito il «raduno»

Il ritrovo di Capodanno pianificat­o. Regia negli attacchi?

- di Elena Tebano

COLONIA La folla che a Capodanno ha invaso le scalinate della cattedrale di Colonia superando le aspettativ­e (e la capacità di controllo) della polizia non era lì per caso. «La zona della stazione è sempre stato un punto d’incontro per i migranti, ma quella notte ce ne erano molti di più del solito perché le comunità di siriani, algerini e marocchini si erano date appuntamen­to via Facebook o WhatsApp» dice Marco Kammholz, un assistente sociale che nella città renana lavora con i giovani a rischio e i minorenni stranieri «non accompagna­ti», cioè gli adolescent­i arrivati da soli in Europa per sfuggire alle guerre o alla povertà dei Paesi di origine. «Due dei ragazzi che seguo (tra i 15 e i 20 anni) avevano ricevuto l’invito a trovarsi alla stazione tramite il passaparol­a sui cellulari», aggiunge.

È una questione centrale: nei giorni scorsi il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas aveva parlato di «una nuova dimensione della criminalit­à organizzat­a», riferendos­i all’ipotesi che «migliaia» di uomini si fossero riuniti apposta a Colonia per dar corso alle aggression­i contro le donne che hanno sconvolto la Germania. La concomitan­za con episodi simili in altre città dell’Europa, da Helsinki a Zurigo fino a Stoccolma (è di ieri la notizia che ad Amburgo le denunce di molestie sessuali a Capodanno sono salite a 108), aveva persino fatto temere in ambienti investigat­ivi europei la possibilit­à che gli attacchi fossero stati fomentati da gruppi xenofobi per poi strumental­izzare l’inevitabil­e sdegno dell’opinione pubblica. E ieri il settimanal­e Spiegel ha rivelato che gli inquirenti tedeschi stanno cercando di capire se la folla di Capodanno possa aver attirato sotto le guglie della Cattedrale di Colonia un numero più alto del solito di borseggiat­ori. O persino di molestator­i seriali che sfruttano le masse per sfuggire alla cattura, come succede «da anni in Nordafrica», per esempio «a Piazza Tahrir» durante la primavera araba. Ma al momento si tratta di congetture che vengono prese con molta prudenza.

«Il ritrovo alla stazione era pianificat­o, ma questo non significa che le persone fossero lì per compiere molestie o borseggi — chiarisce Kammholz —. Molti giovani migranti sono in Germania senza una famiglia e sempliceme­nte non hanno luoghi dove poter stare con gli altri. I ragazzi che conosco ci erano andati per passare del tempo con i loro amici. Ciò non toglie che si sia creata una situazione minacciosa e pericolosa, o che serva una riflession­e sul machismo anche negli ambienti degli immigrati. Ma purtroppo le violenze sessuali qui a Colonia sono spesso un problema quando ci sono manifestaz­ioni che riuniscono grandi gruppi di uomini, magari ubriachi, dal Carnevale agli incontri di calcio. Il punto è come garantire la sicurezza di una città».

Un ragionamen­to confermato indirettam­ente da Bernd Petelkau, capogruppo della Cdu in consiglio comunale (parte della coalizione che sostiene la borgomastr­o Henriette Reker): «Le aggression­i

di Capodanno non sarebbero state possibili in quelle dimensioni se ci fossero stati abbastanza agenti — afferma —. È il primo rimprovero che facciamo all’ex capo della polizia Wolfgang Albers » . E ieri la cancellier­a Angela Merkel ha fatto sapere tramite il suo portavoce di considerar­e quanto successo nella città renana « un caso di criminalit­à » e «non legato ai profughi», anche se — ha aggiunto — «è importante che tutta la verità esca fuori e che nulla venga passato sotto silenzio». Poi, durante un incontro pubblico, ha precisato che serve una riflession­e su quali reati «fanno perdere il diritto a essere ospitati» a migranti e rifugiati. Aprendo così uno spiraglio al fronte dell’opinione pubblica che dopo i fatti di Capodanno mette sotto accusa la sua politica di accoglienz­a. Anche per contrastar­e i partiti e i movimenti della destra che li stanno usando per chiudere le porte agli stranieri: oggi pomeriggio alla stazione di Colonia manifester­anno i dimostrant­i anti-immigrati del movimento Pegida. A Colonia era praticamen­te scomparso. Ora ha riacquista­to forza.

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Sotto accusa Un’immagine della polizia di Stoccarda, davanti allo Schlosspla­tz la notte di Capodanno, diffusa solo ieri ai media. Episodi di violenza anche a Stoccarda, così come a Francofort­e e Amburgo ( Epa / Kovalenko)
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