Corriere della Sera

La vicenda

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Due uomini armati di coltelli, una pistola e una cintura esplosiva hanno assaltato ieri l’hotel «Bella Vista» nella località turistica di Hurghada sul Mar Rosso, in Egitto

Tre turisti, uno svedese e due austriaci, sono rimasti lievemente feriti dai colpi di coltello

La polizia ha ucciso uno degli assalitori, Mohamed Hassan Mahfouz di 21 anni, e gravemente ferito l’altro

L’attacco è partito dal ristorante che dà sulla strada e non via mare, come riferito inizialmen­te. Secondo alcuni testimoni, i due aggressori avrebbero inneggiato all’Isis

Il covo dove sono stati preparati i giubbotti esplosivi per gli attacchi del 13 novembre a Parigi si trova a Schaerbeek, un quartiere popolare di Bruxelles. La notizia è stata confermata ieri dalle autorità dopo essere apparsa sulla stampa belga, ma la perquisizi­one risale al 10 dicembre.

Nell’appartamen­to di rue Henri-Bergé sono state trovate tre cinture che potevano servire a contenere esplosivi, tracce di TATP (il perossido di acetone usato a Parigi e a Londra nel 2005), e un’impronta digitale di Salah Abdeslam, l’uomo più ricercato di Europa.

I giubbotti esplosivi potrebbero essere stati confeziona­ti in due tempi. Nel covo di Schaerbeek sono stati messi a punto gli esplosivi, e poi sono stati aggiunti i detonatori in un albergo di Alfortvill­e, vicino a Parigi, dove Salah Abdeslam aveva prenotato due camere. L’uomo faceva parte del commando che ha ucciso 130 persone al Bataclan e nei ristoranti a Parigi e allo Stade de France a Saint Denis. Non è chiaro quale sia stato il suo ruolo attivo, oltre a quello di occuparsi della logistica. Invece di farsi esplodere in un caffé come suo fratello Brahim, quella notte stessa Salah Abdeslam è tornato in Belgio ed è riuscito a fare perdere le sue tracce.

«È evidente che è molto bene integrato nella sua comunità,

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