Corriere della Sera

La delusione degli obbligazio­nisti Dopo il vertice con le nuove banche si guarda al governo

- Di Fabrizio Massaro

L’incontro tra i vertici delle nuove banche salvate e i rappresent­anti degli obbligazio­nisti truffati ieri c’è stato ma non è stato risolutivo. Non poteva esserlo. Perché il convitato di pietra dell’incontro, il governo, non ha ancora risolto i nodi dell’accesso al neonato Fondo di solidariet­à introdotto con la legge di Stabilità per venire incontro ai clienti di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrar­a e CariChieti che hanno visto azzerato il valore dei loro bond subordinat­i con la risoluzion­e degli istituti. La consiglier­a indipenden­te Maria Pierdicchi, e il ceo Banca Etruria, Roberto Bertola, lo hanno spiegato ieri alle «vittime del Salvabanch­e» capitanate da Carmen Letizia Giorgianni, prima semplice gruppo su Facebook ora prossimo a diventare un’associazio­ne. «È l’inizio di un dialogo. Noi possiamo essere propositiv­i, non risolutivi», ha spiegato Bertola. Si dicono «parzialmen­te delusi» i risparmiat­ori: si attendevan­o un’iniziativa volontaria dalle banche ma è evidente che le regole Ue lo vietano. Per questo, come hanno spiegato, alle «vittime» resta in mano l’arma del ricorso al Tar le manifestaz­ioni di piazza: un modo per premere sull’esecutivo Renzi. «Il governo sta già lavorando a pieno ritmo per definire gli aspetti tecnici» della procedura arbitrale «per risarcire chi è stato ingannato e si è assunto un rischio che non si doveva assumere», ha detto in serata il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Punto di partenza per i criteri sui risarcimen­ti saranno l’esposizion­e ai bond e la concentraz­ione del patrimonio.

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Maria Pierdicchi, consiglier­a indipenden­te delle 4 banche

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