«Meglio i Dico di Romano. I cristiani scelgano tra Chiesa e società»
«È una questione di lana caprina Farei decidere ai giudici caso per caso»
ROMAcosa Professorne pensa Paolo della Prodi,legge sulle Unioni civili?
«Ah, beh, io mi son fermato ai Dico».
Ovvero a quella legge sui diritti delle coppie di fatto voluta dal governo diretto da suo fratello Romano...
«Voluta ma mai realizzata, purtroppo. Magari l’avessimo approvata nel 2006. Saremmo un paese molto più civile, oggi Ma all’epoca la Chiesa era molto più aggressiva».
All’epoca proprio suo fratello tirò fuori la famosa frase sui cattolici adulti, quelli che devono svincolarsi dal magistero. Lei, da cattolico, la condivide ancora oggi?
«Certo. La condivido e, di
più, vado oltre. E quindi dico che il cristiano è l’uomo più libero degli altri nel momento che può scegliere tra due appartenenze: ovvero tra la chiesa e la società civile. E adesso è il momento di ricordarci bene la grande differenza che c’è tra reato e peccato».
Ricordarci per cosa?
« Per non precipitare nei fondamentalismi. Se l’Occidente perde la distinzione tra
reato e peccato va a rotoli».
Tornando alla legge sulle Unioni civili, è riuscita a leggerla, andando oltre i Dico?
«Sì, non la condivido in pieno. Ma, soprattutto, penso che oggi il dibattito sia stia perdendo appresso a una questione di lana caprina».
A cosa si riferisce?
«Alla questione della stepchild adoption».
E quale sarebbe la questione di lana caprina?
«Non ci sto a cadere nella trappola se bisogna scegliere tra l’adozione o l’affido del figlio del compagno biologico. Farei invece decidere ad un magistrato, caso per caso».
Ma la legge viene fatta proprio per evitare che sia la magistratura
a scegliere...
«La legge deve dare una cornice. E poi il magistrato decide, caso per caso. Non tutte le coppie omosessuali sono uguali. Così come non lo sono le coppie di genitori separati. E allora mi chiedo: perché nel caso di una separazione spetta ad un giudice decidere se optare per l’affido congiunto o affido a un solo genitore? Farei lo stesso per le coppie omosessuali. Sono sempre per tutelare la parte più debole, in questo caso il bambino. Così come sono sempre stato dell’idea che si debba tutelare la parte più debole della coppia».
Vale anche per le coppie omosessuali?
I Dico Magari avessimo approvato la legge nel 2006 Abbiamo perso un treno e adesso siamo nella retroguardia
«Certamente. Quando parliamo di coppie eterosessuali non necessariamente la parte più debole è la donna. E lo stesso vale per i gay. Certo che nel 2006 con i Dico abbiamo davvero perso un treno: all’epoca eravamo al punto di essere all’avanguardia».
E adesso?
«Siamo nella retroguardia. E la situazione non sembra destinata a migliorare».
Come mai?
«Oggi certe proposte non vengono fatte in funzione della soluzione del problema bensì della parte politica che pensa di trarre vantaggio da una certa proposta».