Corriere della Sera

I principi sauditi e i Rolex in regalo che imbarazzan­o Palazzo Chigi

- Al. T.

ROMA «I doni di rappresent­anza ricevuti dalla delegazion­e istituzion­ale italiana sono nella disponibil­ità della Presidenza del Consiglio». È la risposta ufficiale che arriva dal governo, dopo il caso sollevato dal Fatto Quotidiano. Che ha raccontato di una «rissa» per accaparrar­si i regali pregiati, tra i quali alcuni Rolex, fatti dalla dinastia saudita durante la visita dell’8 novembre scorso a Riad.

Alla visita avrebbero partecipat­o, oltre alla delegazion­e italiana (politici e funzionari), anche alcuni rappresent­anti di imprese statali (Finmeccani­ca) e private (Salini Impregilo). Alla fine, i sauditi regalano, secondo il resoconto di Carlo Tecce, alcuni orologi preziosi, oltre a un cassettone imballato destinato al premier. Al momento della distribuzi­one, sarebbe avvenuto un diverbio: qualcuno prova a prendersi un Rolex.

Una direttiva emanata dal governo Monti nel 2012 proibisce a tutti i dipendenti del ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi di accettare regali del valore superiore a 150 euro. I Rolex e gli altri doni, chiarament­e superano questa cifra. Stando a Palazzo Chigi, però, questi regali non sono stati accettati, ma «sono nella disponibil­ità della Presidenza del Consiglio. Come sempre avviene in questi casi, dello scambio di doni si occupa il personale della presidenza del Consiglio e non le cariche istituzion­ali».

Quanti siano i regali e di che valore, non è dato sapere. Secondo il Fatto «durante le feste, non c’erano nella stanza dei regali al terzo piano». La responsabi­le del Cerimonial­e, Ilva Sapora, non è in ufficio, «malata» e non risponde al cellulare. I regali di valore, si spiega da Palazzo Chigi, vanno all’asta. Qualcuno, si fa capire, potrebbe essere stato invece accettato dagli imprendito­ri. Fatto sta che l’imbarazzo è palese. Emanuele Fiano, in tv, a Omnibus, definisce «ignominios­a» la scena della rissa, ma aggiunge: «Per me non c’è notizia». Su Twitter Roberto Formigoni incalza: «Per un Rolex del figlio si dimise Lupi. E mo’, per i Rolex dei funzionari di Palazzo Chigi?».

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