Ue in prima linea Cento milioni al governo libico
L’ Europa in prima fila per aiutare la Libia a costruire la stabilità interna e contro l’espansione del Califfato. «Siamo qui per sostenere il vostro governo unitario. L’Unione Europea è pronta a donare 100 milioni di euro da utilizzare dal primo giorno che sarà operativo», rassicura Federica Mogherini. Un messaggio chiaro e netto solo ventiquattro ore dopo il gravissimo attentato kamikaze che ha massacrato 65 poliziotti libici e le sempre più gravi notizie riguardanti il rafforzamento di Isis e i suoi attacchi contro pozzi e infrastrutture petrolifere. E’ dunque nel segno dell’urgenza e della crescente preoccupazione internazionale che l’Alto rappresentante della politica estera della Ue si è recato ieri a Tunisi per incontrare il premier designato per la formazione del prossimo governo di unità nazionale libico, Fayez Serraj, assieme ad almeno otto dei ministri che dovrebbero formare il suo gabinetto. «I libici hanno dimostrato coraggio ad unirsi. L’Unione Europea è qui per sostenere questo processo, ma non può sostituirsi alla leadership libica nell’assumersi le proprie responsabilità», ha specificato al Mogherini, mischiando l’elogio all’incitamento per agire al più presto. E tuttavia il sostegno al processo avviato dopo lo scorso 17 dicembre, quando sotto l’egida delle Nazioni Unite i due governi rivali di Tripoli e Tobruk hanno accettato di firmare la formula unitaria, non riesce a occultare la gravità della situazione. La Libia in crisi profonda, dove lotte tribali e destabilizzazione non possono che facilitare la penetrazione dei volontari di Isis. Al momento inoltre i componenti del nuovo governo unitario restano divisi sul nome del prossimo responsabile delle forze di sicurezza, una figura fondamentale vista la necessità di agire al più presto col pugno di ferro contro Isis. Una parte del parlamento di Tobruk continua a sostenere il generale Khalifa Haftar. Ma quello di Tripoli ne esige le dimissioni immediate.