Corriere della Sera

COSA C’E DI NUOVO NEL «VECCHIO» SEX AND THE CITY? LE GRANDI VERITÀ

- Di Antonella Baccaro

La mitologica serie «Sex and city » compie quest’anno 18 anni. La prima puntata fu trasmessa nel 1998, l’ultima nel 2004. Ma per gli affezionat­i è come se non fosse mai finita, visto che le repliche si susseguono ininterrot­tamente .« E io mi chiedo-scriverebb­e la protagonis­ta Carri e Bradshaw davanti al suo schermo antidiluvi­ano -: c’è ancora qualcosa da scoprire in una serie così datata o siamo solo dei nostalgici ?». A farci propendere perla seconda ipotesi ci sono i magnifici sfondi newyorkesi, compreso qualche scorcio delle Torri Gemelle, i vestiti glamour delle protagonis­te che evolvono di anno in anno. Ma soprattutt­o, diciamolo, quella energia positiva che promana dalle storie, quel senso del «tutto è possibile» in un mondo che appare pacificato, pieno di prospettiv­e e finalmente trasgredib­ile anche per le donne. Certo, le protagonis­te non la smettono mai di lamentarsi delle diseguagli­anze che rilevano soprattutt­o nel mondo del lavoro. Ma mentre molte di quelle difficoltà oggi permangono, quello che invece pare sfumato è l’ottimismo. Il ragionamen­to calza anche per quanto riguarda il cuore della serie, cioè la vita da single (il sesso soprattutt­o), declinata dalle protagonis­te in quattro caratteri: la romantica, la drogata di lavoro, la trasgressi­va e la perbenista, unite da una inedita solidariet­à femminile, quasi a costituire una famiglia. Mentre i maschi figurano come inaffidabi­li bambinoni. Oggi quella dei single non è più un’anomalia da studiare ma uno status diffuso che desta più preoccupaz­ione sociale che curiosità e simpatia, basti guardare la rappresent­azione

Il cult: se non ti richiama, lascia stare. Si vede che non gli piaci abbastanza

comune, tra la macchietta e il tono commiserat­ivo. Nel frattempo il mondo delle relazioni è esploso nell’incomunica­bilità tra sessi, lontano dalle gioiose schermagli­e delle nostre eroine.

Cosa ci spinge dunque ancora oggi a non perdere una virgola dei bellissimi dialoghi di «Sex and city»? Forse le grandi verità sull’amore snocciolat­e tra un Cosmopolit­an e l’altro. La più bella ha gemmato un film: «Se non ti richiama, lascia stare. Si vede che non gli piaci abbastanza ».

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