I cinque passi magici per far dormire i bambini
mmaginate la meraviglia di cominciare una lotta all’ultimo sangue per far addormentare i vostri figli, dopo una terribile giornata di lavoro. Lo scenario da brividi, però, sta facendo spopolare sul web «Sleepy Magic», nuovo metodo per la nanna rapida e serena presentato come infallibile, con tanto di video dimostrativo. Ad inventarselo, l’australiana Danielle Wright, mamma in carriera esaurita che, dalla disperazione, sperimenta tecniche olistiche sui suoi figli, individuando 5 passaggi chiave — dalle affermazioni positive agli esercizi di respirazione, fino allo sbocco dei punti chakra — che le consentono di scrivere uno degli attuali best seller di Amazon.
Un successo, trainato anche dalle centinaia di utenti che chiedono consigli sull’argomento in rete ogni giorno. E che già in passato avevano reso celebri altre guide come, per esempio, «Il coniglio che voleva addormentarsi», la favola più noiosa del mondo scritta dallo psicologo svedese Carl Johan Forssen Ehrlin che promette di stendere i bambini in 26 pagine alla pari di una seduta ipnotica. Ma anche del temibile «Fate la nanna», che contiene un metodo talmente rigido da essere parzialmente ritrattato dopo anni persino dal suo stesso autore, il neuropsichiatra spagnolo Eduard Estivill.
Di filosofia diversa, i consigli proposti dalla Wright, anche se il concetto di base non cambia, dato che al centro dell’addormentamento indolore (in circa 20 minuti) resta sempre la scoperta del rituale giusto per sconfiggere l’insonnia: problema che, tra l’altro, secondo gli esperti, più che dai bambini dipende dai genitori.
«Sotto i 3 anni — spiega Luca Bernardo, primario della Casa Pediatrica del Fatebenefratelli di Milano — l’insonnia riguarda circa il 30% dei piccoli, mentre dopo quell’età la percentuale si abbassa della metà, colpendo in modo particolare i primogeniti e i figli unici. Nell’80% dei casi, però, si tratta di insonnia psicologica causata da fattori esterni, come l’assenza di sicurezza e di tranquillità». Entrambi fattori, alla base di «Sleepy Magic», a cominciare dal punto numero uno del programma, ovvero dalla domanda «di che cosa sei fiero oggi?» che può essere un ottimo incentivo per il rilassamento dei bambini a partire dai 3 anni.
«Il metodo — spiega Bernardo — combina una serie di rituali in grado di creare empatia tra genitori e bambini. Ricordare la positività della giornata, però, non sempre garantisce una condizione di relax interiore, ma potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio inducendoli, se si esagera, verso l’eccitamento».
Un tranello, quest’ultimo, in cui si può cadere anche applicando il punto 4 del metodo: narrare ai bambini storie creative. «Spesso — avverte il pediatra — i genitori utilizzano i tablet e i cellulari per raccontare ai figli le favole non rendendosi conto di quanto l’iperstimolazione visiva e sonora sia controproducente per il sonno. I bambini di oggi, infatti, appartengono alla Touch generation, l’evoluzione dei nativi digitali, naturalmente portata a toccare le schermate».
Più difficile, per chi non è zen, applicare anche altri step di «Sleepy Magic» come gli esercizi di respirazione e lo sblocco dei punti energetici. «Questi passaggi — conclude Bernardo — si possono sostituire con altri rituali positivi collegati all’addormentamento che diano sicurezza ai bambini. Tra questi, per esempio, il rispetto degli orari, la creazione della notte nella stanza in cui si dorme, i giochi associati alla nanna e la presenza di entrambi i genitori nella fase che precede il sonno».