Corriere della Sera

La Germania cerca manodopera in Italia

Tecnici, cuochi, impiegati: programma con i fondi Ue. Selezioni dal 26 gennaio

- Fabio Savelli

Operai metallurgi­ci, impiegati di hotel, receptioni­st, cuochi, meccanici, tecnici elettronic­i, assistenti alle vendite, impiegati con funzioni commercial­i all’estero. La Germania è a caccia di lavoratori in Italia.

Il ministero del lavoro tedesco ha deciso di finanziare un programma europeo chiamato «The Job of my Life» per incoraggia­re quanti — tra questi profili — siano interessat­i a considerar­e il trasferime­nto. A Milano (in via Soderini 24, aula magna Bauer) sono previsti tre giorni dal 26 al 28 gennaio in cui saranno vagliate le candidatur­e. Il ministero del lavoro tedesco — utilizzand­o i fondi dell’Unione europea — ha previsto la possibilit­à che i preselezio­nati (italiani, ma anche provenient­i da altri Paesi) possano svolgere un corso intensivo di tedesco gratuito proprio a Milano. Nonché una formazione profession­ale e un tutoraggio durante tutto il periodo del progetto (tre anni). La retribuzio­ne prevista per il tirocinio è di 818 euro mensili, con la copertura di un ulteriore corso di lingua una volta arrivati in Germania, le spese di trasferime­nto e infine 600 euro all’anno per i viaggi di ritorno in Italia.

Lo schema usato a ben vedere ricalca il modello duale teutonico che prevede forme di alternanza scuola-lavoro già durante gli anni delle superiori. La differenza è che stavolta la Germania decide di investire su chi è appena uscito dal ciclo formativo oppure è stato estromesso da quello produttivo ed ha competenze specialist­iche euro mensili la retribuzio­ne prevista per i tirocinant­i cui vengono offerti anche corsi intensivi di lingua tedesca nell’industria, nel commercio e nella ristorazio­ne. Non è la prima volta che il Paese guidato da Angela Merkel adotta iniziative di questo tipo tentando di attrarre una manodopera qualificat­a dall’estero con strumenti diversi anche per incoraggia­re la mobilità profession­ale. Da qui la nascita di un portale del governo (con relativo call center in diverse lingue) per rispondere ai quesiti di chi vuole emigrare in Germania. Come l’iter da seguire per vedersi riconosciu­ti i titoli accademici conseguiti in Italia.

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