Corriere della Sera

La Chiesa guarda a Est. Oltre la Muraglia

- Di Gian Guido Vecchi

La premessa è semplice: la Chiesa non può essere davvero «cattolica», ovvero universale, «se un quinto dell’umanità ne è escluso». Kin Sheung Chiaretto Yan sorride, alla presentazi­one del libro Il Vangelo oltre la Grande Muraglia. Sfide e prospettiv­e del cristianes­imo in Cina (Emi), nella sede della Radio Vaticana. «È ora che le due parti trattino l’una con l’altra ai livelli più alti», scrive questo giovane studioso cattolico di Shangai, formato alla Gregoriana e ricercator­e all’Istituto universita­rio Sophia di Loppiano.

Il luogo e le persone arrivate a discuterne, del resto, la dicono lunga. Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ricorda il «grandissim­o desiderio del Papa di andare in Cina» e spiega come questo testo «bellissimo» sia uno strumento che «ci aiuta a capire il passato e il presente e a orientarci per il futuro». Mentre l’arcivescov­o Claudio Maria Celli, tra i massimi esperti di Cina in Vaticano, respinge la distinzion­e tra Chiesa «ufficiale» e «clandestin­a» perché «in Cina abbiamo una sola Chiesa, con una comunità ufficiale e una clandestin­a».

Sono passati più di quattro secoli da quando il gesuita Matteo Ricci conquistò la stima dei cinesi scrivendo nella loro lingua il trattato «Sull’amicizia» e disegnando un mappamondo che, nel 1584, metteva al centro la Cina, non l’Europa. Ed ora, nel tempo del primo Papa gesuita della storia, lo stile di dialogo dei missionari inviati dalla Compagnia di Gesù diventa centrale. «L’Asia è il futuro della Chiesa», ha detto Francesco. Il libro ripercorre la storia plurimille­naria del «Regno di Mezzo», le tradizioni religiose, la storia della Chiesa in Cina, il magistero dei pontefici e i rapporti con la politica.

Un compendio di tutto ciò che c’è da sapere, fino ai segnali di disgelo tra Francesco e il presidente Xi e alle «sfide» del futuro. A metà ottobre una delegazion­e vaticana è andata a Pechino, il dialogo prosegue sottotracc­ia. Per Francesco è una priorità, «Se andrei in Cina? Domani!». Chiaretto Yan allarga le braccia: «Un incontro tra il Papa e il presidente? Io penso che potrà avvenire. I segnali positivi ci sono...».

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