La pallanuoto d’Italia cerca i Giochi nell’Arena
Agli Europei di Belgrado Settebello e Setterosa inseguono la qualificazione olimpica
Settebello e Setterosa hanno un progetto comune: acchiappare il passaporto per Rio in fretta, non pensarci più e preparare con calma l’assalto al podio olimpico, possibile per entrambi. L’occasione è adesso, agli Europei di Belgrado che consegnano sì il titolo continentale ma soprattutto un prezioso posto per i Giochi: agli uomini (che non vincono in Europa dal 1995) teoricamente potrebbe anche bastare arrivare quarti dietro le già qualificate Serbia, Croazia e Grecia; le donne invece devono vincere per forza. Dovesse andare male, resterà l’ultima chance nei tornei preolimpici di aprile a Trieste per il Settebello e di marzo in Olanda per il Setterosa con, rispettivamente, 3 e 4 posti: una missione non impossibile, ma evitarla sarebbe meglio.
Con quali chance ci si butta nella Kombank Arena, il megaimpianto che nel 2013 ospitò la finale di Coppa Davis vinta dalla Repubblica Ceca sulla Serbia e che ora, secondo la filosofia apprezzata anche ai Mondiali di nuoto 2015 ospitati nello stadio di Kazan, viene riconvertito alla waterpolo?
I ragazzi di Sandro Campagna hanno vinto molto in fase di preparazione e la sensazione è che stiano meglio che a Kazan, quando hanno mancato il pass per Rio perdendo la finale per il bronzo contro la sorprendente Grecia. Una delusione, che il c.t. ha superato con il lavoro e con scelte interessanti: a Belgrado tornano il mancino Gallo, il faro Presciutti e il francese naturalizzato Bodegas che porta chili e forza in attacco. Campagna ha fiducia e chiede ai suoi «velocità, grinta, lavoro di squadra. Se lo facciamo, possiamo colmare ogni eventuale gap con le avversarie». Cioè le solite: la fenomenale Serbia, campione del mondo che sarà sostenuta da 11 mila tifosi, Croazia e la Grecia, ormai una certezza.
Per le donne, 5 titoli europei nel palmares, l’ultimo nel 2012, forse solo l’Olanda — che ci eliminò in semifinale a Kazan dove poi fummo di bronzo — al momento pare superiore, almeno fisicamente. Il c.t. Fabio Conti è però convinto che i mezzi per il colpo ci siano e la vittoria ai Mondiali sugli Usa, poi medaglia d’oro, lo dimostra: «Nell’anno più importante speriamo nell’exploit». La squadra guidata dalla capitana Di Mario ritrova la veterana Cotti e si affida più che mai a Roberta Bianconi appena eletta miglior giocatrice europea del 2015: una stella simile a Rio non può mancare.