Corriere della Sera

L’affondo di Renzi su Europa e riforme Grillo «dimissiona» la sindaca di Quarto

Oggi la Camera vota sul nuovo Senato, «se i cittadini non saranno d’accordo ne subirò le conseguenz­e» Il leader sull’Europa: finiti i tempi in cui ci davano i compiti da fare a casa, l’Italia c’è e si fa sentire

- Marco Galluzzo

«La madre di tutte le battaglie è la riforma costituzio­nale: se i cittadini non sono d’accordo, hanno tutto il diritto di dirlo e io ho il dovere di prenderne atto». Dalle riforme all’Europa, affondo del premier Renzi in tv: «A ottobre, quando ci sarà il referendum confermati­vo, non si tratterà di un plebiscito, ma è giusto che la parola passi ai cittadini». Grillo intanto «dimissiona» la sindaca cinquestel­le di Quarto.

«Per anni la classe politica non ha fatto niente, adesso è arrivato un governo nuovo che ha cercato di realizzare alcune cose. Se, sulla madre di queste battaglie, che è la riforma costituzio­nale, i cittadini non sono d’accordo hanno tutto il diritto di dirlo e io ho il dovere di prenderne atto. Io non sono un politico vecchia maniera che resta attaccato alla poltrona. Io penso che si faccia politica per seguire un ideale, sono convinto che gli italiani stanno dalla nostra parte, ma la parola finale ce l’avranno loro e io sono pronto a prenderne le conseguenz­e».

Intervista­to dal Tg1, alla vigilia del voto di oggi pomeriggio alla Camera sul testo di riforma della Costituzio­ne, il presidente del consiglio Matteo Renzi si esprime così e aggiunge che ad ottobre, quando si svolgerà il referendum confermati­vo, almeno secondo le sue previsioni, comunque non si tratterà di «un plebiscito, ma è giusto che la parola passi ai cittadini».

Renzi invece per l’ennesima volta afferma che le Amministra­tive non saranno un test per il governo. «Saranno semmai un test per scegliere chi è il sindaco di Roma, di Milano, di Torino, di Napoli, di Bologna. Io però nel frattempo in questi mesi non voglio passare le miei giornate a ragionare di coalizioni, di elezioni amministra­tive. Io girerò molto, nei luoghi della cultura, per dire che l’Italia è ripartita e ha bisogno di riscoprire l’anima più bella che ha, quella della cultura e dei valori».

Sul rapporto con Bruxelles, le incomprens­ioni degli ultimi mesi, le procedure di infrazione aperte contro l’Italia c’è ancora una volta una rivendicaz­ione, delle riforme compiute e del peso maggiore acquisito per merito di esse: «È finito il tempo in cui l’Europa ci dava lezioni o compiti da fare. L’Italia c’è e inizia a farsi sentire. Ha fatto tutte le riforme che per anni si erano solo promesse: ora abbiamo le carte in regola per dire che l’Europa deve cambiare su alcune cose, l’austerità ha fatto perdere posti di lavoro. L’Italia a casa propria deve continuare lo sforzo già fatto. Ma contempora­neamente deve dirlo con chiarezza: è finito il tempo in cui l’Europa ci dava lezioni. L’Italia c’è e inizia a farsi sentire».

Oggi pomeriggio la Camera voterà il ddl Boschi sulla riforma

costituzio­nale: il testo che verrà approvato sarà quello definitivo, sul quale i cittadini dovranno esprimersi con un referendum confermati­vo. Prima però servirà un ultimo passaggio nei due rami del Parlamento, che dovranno pronunciar­si con un «sì» o un «no». La riforma introduce un sistema legislativ­o monocamera­le, modifica e completa quella del federalism­o. Molti dei poteri devoluti alle Regioni verranno riassorbit­i dallo Stato.

Le Amministra­tive «Io in questi mesi non voglio passare le mie giornate a ragionare di coalizioni»

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( Inside) 13 ottobre 2015 La votazione finale a Palazzo Madama della riforma della Carta

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