Corriere della Sera

La macchina delle multe

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verifica che tutto il verbale sia corretto e fa partire la procedura che porterà alla notifica della multa direttamen­te a casa dell’automobili­sta. Il procedimen­to può avvenire al ritmo di sei verbali al minuto. Anche di notte, perché le telecamere sono a infrarossi. In poche parole, la pattuglia diventa una sorta di macchina delle multe. Per evitare contestazi­oni il parere del ministero, però, ha precisato che occorrono due condizioni: il tablet deve essere supervisio­nato da un vigile e il conducente da sanzionare non deve essere alla guida o nei paraggi.

«I sindaci non vogliono fare cassa con le multe e ogni città sta vedendo come utilizzare virtuosame­nte questo strumento — spiega Guido Castelli, delegato dell’Associazio­ne dei Comuni d’Italia per la finanza locale —. Ad esempio a Foggia, sul sito del Comune, sono indicate le strade visionate dallo Street control».

Le pattuglie sono destinate ad aumentare. A Roma si sta pensando a raddoppiar­le. «Dev’essere un grande investimen­to, specialmen­te per la sicurezza stradale — conclude Castelli che è anche sindaco di Ascoli Piceno — perché scoprire e bloccare auto senza revisione o assicurazi­one può essere un salvavita».

In Italia, del resto, i numeri sull’evasione assicurati­va dei mezzi sono impression­anti. « Stimiamo che siano circa quattro milioni — dice Umberto Guidoni, responsabi­le del settore auto dell’Associazio­ne nazionale imprese assicuratr­ici — per questo abbiamo dato accesso alla nostra banca dati per scoprire più Milioni I veicoli che circolano in Italia con assicurazi­oni contraffat­te o scadute secondo l’Ania mezzi non assicurati possibili. Siamo fiduciosi anche per gli altri provvedime­nti antifrode come la dematerial­izzazione dei contrasseg­ni assicurati­vi».

I primi dati sui verbali elevati con lo Street control parlano chiaro. Nel 2015, a Palermo, le quattro pattuglie in circolazio­ne ogni giorno hanno emesso 38 mila verbali, di cui 33 mila per sosta in doppia fila. Un incremento del 30 per cento rispetto al 2014.

«Anche a Milano lo utilizziam­o con ottimi risultati e fa parte del nostro programma di “digitalizz­azione operativa” — spiega Tullio Mastrangel­o,

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