Corriere della Sera

Tornano in campo le calciatric­i di Locri «Nessuna paura, unite siamo forti»

- Carlo Macrì

Spalti gremiti e cori da stadio. La gara di calcio a 5 femminile tra lo Sporting Locri e la Lazio non solo si è giocata ( foto), ma è stata uno spettacolo che ha avuto come protagonis­te le due tifoserie. Ha vinto la Lazio (3-2), ma è stato il trionfo dello sport e della gente di Locri, accorsa in massa sulle tribune del palazzetto per far sentire l’affetto della città alle ragazze locresi, dopo l’ipotesi di ritiro dal campionato per le minacce subite dal presidente Ferdinando Armeni. Le atlete di casa hanno dovuto piegarsi al maggior tasso tecnico della Lazio nelle cui fila giocavano cinque atlete reggine. Hanno però avuto rassicuraz­ioni sul loro futuro e sono ripartite più convinte che mai: «Nessuna paura, unite siamo forti». Lo Sporting non abbandoner­à il campionato. Quattro imprendito­ri della Locride hanno assicurato il denaro necessario per far fronte agli impegni e soprattutt­o per favorire le trasferte alla squadra del tecnico Willy Lapuente. Anche la Figc si è detta pronta a finanziare lo Sporting. «La squadra avrà vita propria», ha detto il presidente Carlo Tavecchio, presente ieri in tribuna. Nei giorni scorsi sembrava fatta per la cessione della squadra a una cordata di profession­isti romani, capeggiata dall’avvocato locrese Tommaso Marvasi. Tutto è andato a monte, però, perché i nuovi soci avrebbero accertato «poca trasparenz­a nei libri contabili». Su questa mancanza di trasparenz­a sembra si stiano concentran­do anche le indagini per identifica­re i responsabi­li delle minacce al presidente Armeni. Questa ipotesi non è però l’unica. I carabinier­i ipotizzano altri scenari che, comunque, nulla hanno a che fare con la ‘ndrangheta.

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