Corriere della Sera

La voglia di ritornare

Phil Collins (con i Genesis), i Guns N’ Roses e Ornella Vanoni Quelli che annunciano l’addio e non resistono al fascino del palco

- Stefano Landi

La speranza girava invano da talmente tanti anni che anche i più ottimisti tra i fan l’avevano archiviata. Ma l’annuncio via Twitter di una settimana fa ha celebrato anche la pace musicata tra Axl Rose e Slash. Così anche i Guns N’Roses, recordman di promesse ( di ritorno) non mantenute, torneranno sul palco insieme dopo vent’anni di astinenza. I Guns sono gli ultimi di una lunga serie di pentiti del ritiro. Perché, alla fine, quasi sempre ritornano, dopo aver appeso il microfono al chiodo.

Per Phil Collins, qualche mese fa, è stata una questione di nostalgia (dei fan). Dopo l’addio alle scene nel 2004, l’ex batterista e frontman dei Genesis ha ammesso di sentire ancora il bisogno di essere amato dal suo pubblico. Un vuoto che vuole colmare richiamand­o sul palco i vecchi amici con cui nel ’67 fondò i Genesis. «Per lungo tempo sono stato alla larga dallo studio di registrazi­one: ma ora ho preso un pianoforte a casa, così non ho più scuse. La voce è a posto, non si è ancora rovinata» ha raccontato. Senza musica non se l’è passata bene: depression­e, sordità a un orecchio a causa di un virus, il divorzio dalla terza moglie.

Ad incoraggia­re Phil Collins a rifare il grande passo c’è una buona lista di revival riusciti. Kate Bush aveva giurato che sul palco non sarebbe più salita. Invece dopo 35 anni di astinenza i suoi show in serie all’Apollo di Londra dell’estate del 2014 hanno registrato più richieste di quelli di Lady Gaga e Katy Perry. Storia di donne. Come Cher di cui diventò un tormentone il suo «Farewell Tour». Nel 2002, iniziò (per chiudere con la musica) la tournée dell’addio, a cui non smetteva di aggiungere date. Quel viaggio durò tre anni: oggi Cher è ancora in attività.

In Italia a scherzare col fuoco del ritiro sono state soprattutt­o due grandi voci. Milva, che nel 2010 annunciò il ritiro dalla scene per ascoltare il suo corpo maltrattat­o (salvo ripensarci tornando in teatro un anno dopo), e Ornella Vanoni, che dopo aver tirato il freno ha già annunciato un paio di concerti a febbraio, a Bologna e Roma. All’estero tra i primi a pentirsi fu Elton John, che alzandosi in piedi sul suo pianoforte nel 2000 minacciò di affidare a un solo album le ultime note. Ci mese poco a cambiare idea. Fu più controvers­a la storia di Eminem. Ad oggi il rapper con più dischi venduti della storia passò anni difficili. Nel 2005 in alcune interviste televisive raccontò di aver perso la bussola. «Non so più dove andare» spiegò presentand­o l’album «Curtain Call», che in teoria si sarebbe dovuto intitolare «The Funeral». Sarebbe potuto diventare un produttore: continuò a vendere quintalate di dischi.

Fu più che altro uno scherzo quello di Justin Bieber, che sotto l’albero di Natale del 2013 regalò ai fan la notizia che si sarebbe ritirato. Si era annoiato di leggere bugie su di lui scritte dai media. Imparò a digerirle pur di restare il teenidol più amato. Per i Sex Pistols (nel ’ 96) fu dichiarata­mente, sin dal titolo, una questione di soldi: un ritorno dopo 17 anni di silenzio con il «Filthy Lucre World Tour», una reunion a scopo di lucro. A 60 anni anche Vasco Rossi tentennò, consegnand­o le sue dimissioni da rockstar. «Basta megaconcer­ti, stadi. Continuerò a scrivere canzoni, ma 30 anni da rockstar possono bastare». Non ci credette nessuno. Il pentimento dell’artista non è esclusiva dei musicisti. Nel mondo della danza, Alessandra Ferri annunciò l’ultimo spettacolo nell’agosto del 2007. Ma nel 2013 tornò a ballare da sola. «Ero convinta di aver dato tutto: poi è accaduto qualcosa, pur avendo una vita piena e due meraviglio­se figlie, ho sentito che mi stavo

spegnendo» spiegò tornando sulle punte.

Nel cinema, il tema del grande ritorno unisce due grandi maestri. Ermanno Olmi, che un anno fa con Torneranno i prati smentì la promessa che non avrebbe girato più lungometra­ggi. È successo anche a Ettore Scola, che a 10 anni dall’ultimo film, fece uno strappo alla regola. Tornando al cinema con Che strano chiamarsi Federico. Si disse che furono le figlie a convincerl­o. In realtà c’era di mezzo Fellini, e quel grande desiderio di raccontare il passato. E i ricordi più belli in comune con l’amico collega.

Questione di soldi Dopo 17 anni di silenzio anche i Sex Pistols si sono riuniti per fare cassa

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Alla batteria Phil Collins, 64 anni, ex batterista e frontman dei Genesis dopo aver lasciato le scene nel 2004 ha ora intenzione di riunire il suo gruppo

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