Corriere della Sera

Higuain segna come Nordahl La Juve padrona e i limiti dell’Inter

- Di Mario Sconcerti

L’Inter ha perso la metà delle ultime 6 partite. Una gara su due. Segno di un problema serio che ha poco da spartire con la sfortuna. L’Inter non è in crisi, ha alcuni problemi di base. A volte li supera con i colpi dei singoli, altre volte vince spontaneam­ente, altre volte no. Per attaccare, per diventare pericolosa, ha bisogno di allungarsi, di perdere equilibrio. Deve inseguire i suoi solisti a scapito dei metri di recupero nella propria difesa. Questo spiega perché perda quasi soltanto in casa: perché in casa la sua difesa conta meno, è più attaccabil­e, è la quadra che offre più spazi. In casa conta molto anche la qualità del centrocamp­o e Mancini non ne ha mai trovato veramente uno. Non credo gli piaccia nemmeno l’ultimo. Brozovic è interessan­te per come cuce il campo, secondo me è il più plausibile. Medel non è il regista di una grande squadra (e nemmeno Melo), Kondogbia sappiamo dal primo giorno che ha limiti di lettura. Tutti insieme fanno ancora un esperiment­o, non un reparto. Quello che aiuta l’Inter è la compattezz­a, stare vicini aiuta tutti a sbagliare meno. Ma quando devi vincere e magari hai anche voglia di farlo, senti dentro che la giornata è da fantasia, dimentichi qualche metro in avanti e qualcuno indietro, diventi improvvisa­mente lungo. È quello che è stata l’Inter in queste ultime partite. Non è un problema di gioco. Col Sassuolo l’Inter ha giocato bene, ma ha fatto stare ampiamente in partita l’avversario. Per risolvere il problema sarebbero serviti grandi attaccanti. L’Inter ne ha di ottimi (e va bene così), ma non di grandi. Ogni piccolo limite in sostanza insegue se stesso e diventa un confine. In questo momento l’Inter è decisament­e dietro nel gioco a Napoli e Juve. È la vera notizia della giornata. Lo prova la costanza dei suoi risultati. È fuori la Fiorentina, arrivata a 5 sconfitte, è fuori la Roma, la più problemati­ca delle squadre di testa. Restano il Napoli, solo 2 sconfitte (e questo alla fine conta), 18 vittorie nelle ultime 22 gare ufficiali, un centravant­i che ha la più alta media gol avuta da un attaccante in Italia dai tempi di Nordahl ; e resta la Juve, ora davvero al centro del progetto, non bellissima ma giunonica, vasta, padrona delle sue partite. E quella che sa sempre cosa fare.

Sarri Lo scudetto una bestemmia? Stiamo facendo bene, ma la vera avversaria per il titolo è la Juve De Laurentiis Sarri è blindato, ha un contratto per 4 anni Cerchiamo un difensore e un centrocamp­ista

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