Corriere della Sera

De Carolis, titolo mondiale con dedica «Promessa mantenuta, grazie Veronica»

Con la corona supermedi il 31enne romano riporta in vetta il pugilato italiano

- Federico Pistone

Otto anni dopo Fragomeni e ottantatré dopo Carnera. Giovanni De Carolis entra nel club dei magnifici 35 boxeur italiani che si sono cinti di una corona mondiale. Non una qualsiasi, i supermedi Wba, una delle categorie più «frequentat­e» (gli atleti pesano tra i 73 e i 76 chili, a metà strada fra medi e mediomassi­mi), quella per intenderci di Sugar Ray Leonard.

De Carolis aveva contro tutto e tutti: i pronostici, che davano l’avversario tedesco Vincent Feigenbutz superfavor­ito (21 vittorie su 22 match, con 19 ko), l’età — i 20 anni contro i 31 del romano —, il precedente favorevole al tedesco prima di Natale oltre al «fattore campo». È vero, il match alla Baden Arena di Offenburg è stato a senso unico: ma a favore del pugile del Team Boxe di Roma.

Già dai primi round De Carolis ha messo alle corde l’avversario, fino all’undicesima e penultima ripresa: Feigenbutz, ormai suonato, si è addirittur­a girato di schiena e l’italiano lo ha bersagliat­o senza pietà. Solo l’arbitro ha impedito che il pugile di casa finisse al tappeto, interrompe­ndo il match per k.o. tecnico.

Al verdetto, la moglie Veronica si è improvvisa­ta «Adriana» salendo sul ring a festeggiar­e il nuovo Rocky. «Se sono qui — ha detto commosso il campione del mondo — è per lei, l’amore della mia vita. Avevo promesso di riportare il titolo mondiale in Italia e sono stato di parola».

Un trionfo che nasce dalla periferia romana, la Montagnola, dove uno stabile in disuso è diventato una palestra popolare di pugilato, affidata ai due istruttori Gigi Ascani e Italo Mattioli. «Hanno fatto due miracoli — assicura il vicepresid­ente della regione Lazio Massimilia­no Smeriglio —: hanno tolto dalla strada tanti giovani e hanno addirittur­a conquistat­o il titolo mondiale». «Dovevamo dimostrare che il match di dicembre con Feigenbutz era stato irregolare», commenta Ascani. «Stavolta tutto è andato come doveva andare e Giovanni ha trionfato ottenendo un risultato storico per l’Italia sportiva. Non credo che il tedesco chiederà il terzo match, avrà capito che non c’è partita».

Dopo tanti pugni, ora De Carolis si gode la gloria e le carezze di Veronica.

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Gioia De Carolis e la moglie (Getty)

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