Corriere della Sera

In attesa di Bee il Milan fa i conti e prepara il piano B: il 5° posto

Il magnate thailandes­e parla degli investitor­i, chiede tempo e fiducia

- Arianna Ravelli

In attesa di mr Bee (che, atterrato verso le 19.30 da Dubai, si è intrattenu­to ad Arcore fino a tarda notte) il Milan si fa i conti in tasca. Il piatto forte, ovvero l’incontro con il magnate thailandes­e desideroso di incassare ancora tempo e fiducia, è stato anticipato da un interessan­te prequel. In un lungo vertice con Silvio Berlusconi, durato dalle 11 alle 17, infatti, i massimi dirigenti di Fininvest (l’ad Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino e il direttore business developmen­t Alessandro Franzosi, che poi si sono fermati anche per accogliere Bee), assieme ai due amministra­tori delegati Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, hanno fatto il punto sul piano di crescita, le perdite e le ipotesi di ricavi del Milan, a seconda delle diverse possibili posizioni in classifica alla fine della stagione. Questo piano sarà presentato oggi al cda e poi all’Uefa in maniera preventiva, con lo scopo di evitare eventuali multe legate al fair play finanziari­o.

L’obiettivo del club, infatti, resta quello di arrivare in Europa. Ma se pubblicame­nte si continua a parlare di Champions da raggiunger­e a tutti i costi, nel momento di fare i conti è convenient­e essere più ragionevol­i e prendere in consideraz­ione un obiettivo più realistico: per quest’anno sarebbe sufficient­e a dare un po’ di ossigeno alla società il quinto posto, cioè il traguardo dell’Europa League, che però — per rendere i conti sostenibil­i —

Il vertice Nella giornata, vertice con i massimi dirigenti su perdite, possibili ricavi e obiettivi sportivi

dovrà essere seguito dalla Champions il prossimo anno.

Se le cifre (evidenteme­nte già note) non sono state accolte con disperazio­ne da Fininvest, è però vero che un socio di minoranza in questo momento sarebbe un aiuto preziosiss­imo, se non vitale. E qui naturalmen­te il discorso ritorna su mr Bee e le sue ipotesi di sviluppo: Berlusconi ha ribadito di credere che la diffusione del marchio Milan in Asia potrebbe portare la cifra esorbitant­e di 100 milioni di euro. D’altra parte, il presidente rossonero non sembra avere per nulla voglia di mollare il comando del club: ha mostrato di essere aggiornato su tutte le ultime notizie del mondo del calcio, anche delle altre squadre, e ha chiesto informazio­ni su diversi giovani.

Poi la scena se l’è presa Bee, arrivato per cena e accompagna­to dal legale Stefano Grilli e da Licia Ronzulli, l’esponente di Forza Italia mediatrice fra le due parti. Oggi si capirà se il magnate thailandes­e ha convinto ancora Berlusconi e ha scacciato un po’ di quella freddezza diffusa nelle ultime settimane. Bee ha illustrato i potenziali investitor­i cinesi e i tempi necessari per raccoglier­e i famosi 480 milioni per il 48% del club. È possibile che Berlusconi gli dia una fiducia condiziona­ta, e cioè che pretenda un qualche genere di impegno — magari una caparra o una penale da versare —, o il rispetto di scadenze rigide. La storia non finisce qui, ma quella della notte scorsa rischia di essere la scena centrale della trama.

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Magnate Bee Taechaubol (Newpress)

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