Corriere della Sera

balzo Mps del 43% Draghi rassicura le Borse

E il presidente dell’Eurogruppo Dijsselblo­em: l’Italia non è un problema

- Bocconi Ferraino, Galluzzo Massaro, Stringa, Taino

«Non ci arrendiamo». Mario Draghi annuncia nuove decisioni di politica monetaria per marzo e tassi bassi a lungo. Le Borse volano: Milano guadagna il 4,2%. Il presidente dell’Eurogruppo Dijsselblo­em dice al Corriere che in Europa non c’è un problema Italia.

Una rete di protezione da Roma a Francofort­e ha salvato ieri dal precipizio le banche italiane, che alla fine hanno chiuso in Borsa con rialzi stellari come il +43% di Montepasch­i, un recupero impression­ante dopo quattro giorni di passione che avevano fatto temere per il terzo istituto del Paese. In mattinata erano intervenut­i il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a ribadire la solidità del sistema bancario. Nel pomeriggio, le parole di Mario Draghi hanno sgombrato il campo da ogni fraintendi­mento: «Le banche non hanno bisogno di aumenti di capitale, la Vigilanza unica sa che ci vogliono anni per affrontare il tema dei crediti deteriorat­i».

Risultato: Piazza Affari, la più penalizzat­a negli ultimi giorni, ha chiuso in corsa a +4,20%, con volumi per oltre

4,2 miliardi di euro. Insieme col Monte, ha recuperato anche Carige, +29,84%: i due istituti erano stati i più penalizzat­i nei giorni scorsi per i timori sul peso dei crediti in sofferenza nei bilanci. L’euforia ha trascinato anche Banco Popolare (+10,31%), Bper (+11,04%) Unicredit (+7,93%), Ubi (+5,6%), Mediobanca (+ 5,5%), Bpm (+4,3%), Intesa (+4,8%).

Nella conferenza stampa dopo il consiglio direttivo che ha lasciato inalterati i tassi di interesse al minimo storico dello 0,05%, il presidente della Bce ha voluto essere chiaro sulle banche e non a caso ha specificat­o di essersi prima «consultato» con il capo della Vigilanza Unica della Bce, la francese Danièle Nouy. «Non c’è niente di nuovo» sulle banche, ha detto Draghi, in riferiment­o alla lettera inviata a una quarantina di istituti (sei in Italia) con richieste di informazio­ni sulle modalità di gestione dei crediti in sofferenza. «Nessun nuovo e inatteso accantonam­ento o nuove richieste di maggior capitale » . Specificam­ente « le banche italiane hanno in media un livello di accantonam­enti e collateral­i simile a quello delle banche dell’area euro». Draghi ha sottolinea­to poi che «alla Vigilanza sono consapevol­i che il tema dei crediti deteriorat­i (non performing loans, o npl) richiede anni » e che «non si possono pressare le banche per affrontarl­o subito. Bisogna gestire gli npl gradualmen­te».

Lo sguardo del presidente dell’Eurotower è comunque più ampio. Gli scenari macroecono­mici — ha spiegato — non tendono al bel tempo. Pur essendo stata in ripresa l’economia anche nel quarto trimestre del 2015, l’anno appena iniziato mostra rischi globali al ribasso, un’inflazione che sarà « bassa se non negativa » e un’instabilit­à legata ai temi geopolitic­i — come la frenata della Cina — e al crollo costante del prezzo del petrolio. In questo scenario, per centrare l’obiettivo di un’inflazione «vicina ma inferiore al 2%», la Bce potrà ampliare ancora la propria politica monetaria ( il quantitati­ve easing ovvero l’acquisto di titoli di Stato). La decisione, ha spiegato Draghi, potrà essere presa al consiglio di marzo se le condizioni del mercato non dovessero migliorare. Come nel 2012 aveva detto che la Bce avrebbe fatto «qualsiasi cosa servisse» per difendere l’euro, ieri ha voluto sottolinea­re che «non c’è limite a quanto possiamo estendere» l’uso degli strumenti della Bce.

L’effetto sui mercati è stato immediato. Oltre che a Milano, i guadagni sono stati importanti anche a Londra (+1,77%), Francofort­e (+ 1,94%), Parigi (+1,97%), mentre l’euro si è indebolito ulteriorme­nte nel cambio a 1,083 dollari.

La protezione fornita dall’Eurotower sull’Italia e sulle banche si è unita a quella offerta dal governo. Renzi aveva detto che «c’è una manovra su alcune banche ma il sistema è molto più solido di quello che legittimam­ente alcuni investitor­i temono». Padoan aveva ripetuto che «Mps ha fondamenta­li forti e grande liquidità. Sta cercando di irrobustir­si » . Un’ulteriore mano d’aiuto potrebbe arrivare dal probabile via libera alla «bad bank» (potrebbe essere una per ogni istituto) atteso dalla Commission­e Ue. Ma, ha precisato Renzi ieri sera a Porta a Porta, «anche se si chiude questo fine settimana non è decisivo perché la bad bank grande bisognava farla prima delle regole» sul bail in.

I tassi Il Consiglio direttivo della Bce ha lasciato inalterati i tassi di interesse allo 0,05%

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Ieri Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha tenuto ieri la conferenza stampa dopo il direttivo a Francofort­e
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