Corriere della Sera

Lagarde incassa consensi e si avvia verso la conferma alla guida del Fmi

- DAL NOSTRO INVIATO Giovanni Stringa

Christine Lagarde mette a segno un poker tutto europeo verso la riconferma alla guida del Fondo monetario internazio­nale. La sua Francia, ma anche Gran Bretagna, Germania e Spagna si sono espresse ieri ufficialme­nte a favore di un Lagarde bis al vertice dell’istituzion­e con sede a Washington. In un briefing con la stampa al World economic forum di Davos, il premier francese Manuel Valls ha manifestat­o il proprio sostegno all’attuale capo del fondo. E, ha fatto sapere una fonte ufficiale del ministero dell’Economia a Madrid, anche la Spagna appoggerà la candidatur­a di Lagarde per un secondo mandato come direttrice generale. Anche «la Germania accoglie con favore il rinnovo della candidatur­a di Christine Lagarde», ha annunciato il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, per cui l’ex responsabi­le francese dell’Economia «è stata una manager in grado di attraversa­re le difficoltà con

successo e accortezza nel difficile periodo della crisi finanziari­a». La nuova candidatur­a di Lagarde ha infine ricevuto il via libera anche dalla Gran Bretagna con il cancellier­e dello Scacchiere, George Osborne, che ha affermato: «Christine ha la visione, l’energia e l’acume per contribuir­e a guidare l’economia globale il prossimo anno». Il Fondo prevede di terminare entro il 3 marzo il processo per la selezione del prossimo direttore generale. A scegliere saranno i 188 Paesi membri, ognuno con il suo peso, ma secondo una sorta di regola tacita agli europei spetta indicare il vertice del Fmi e agli americani la presidenza della Banca mondiale. Questi ultimi, pur non sbilancian­dosi, sembrano essere favorevoli a un Lagarde bis. Il segretario al Tesoro Usa ha espresso «grande stima» nei confronti dell’attuale vertice. A questo punto la strada verso la riconferma sembra in discesa, nonostante il rinvio a giudizio della stessa Lagarde in Francia per una presunta negligenza nel caso dell’arbitrato tra Bernard Tapie e il Credit Lyonnais quando lei era ministro. Accuse respinte da Lagarde, che ha ricevuto il sostegno del board del Fondo e ha sostenuto a riguardo di avere «sempre lavorato nell’interesse» del proprio Paese. Finora l’ex ministro risulta essere l’unica candidata (anche se non ufficiale), a meno di sorprese soprattutt­o sul fronte dei Paesi emergenti.

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Al vertice Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazio­nale

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