Corriere della Sera

Quarto, la resa della sindaca: politica sconfitta, vince la camorra M5S si prenda le sue responsabi­lità

- Fulvio Bufi

successo in queste settimane dietro le quinte del Movimento 5 Stelle.

Avrebbe potuto obbedire ai vertici, spiega, andarsene quando glielo chiedevano e poi magari essere ricandidat­a. Ma «a me non interessa tutto questo, faccio scelte di principio e non di convenienz­a». Come invece, accusa, «ha fatto il Movimento», che ora «alla luce delle mie dimissioni, si deve assumere la sua responsabi­lità».

È un lungo resoconto, quello di Rosa Capuozzo. Che parte dall’iniziale difesa che le offrì Grillo elencando sul blog «gli 8 punti con cui si dimostra che i voti di De Robbio non sono decisivi e che possiamo continuare ad amministra­re la città». Ma poi la scena cambia: «Il direttorio, il 9 gennaio, mi comunica con una telefonata che devo dare le dimissioni».

Qui il racconto diventa ancora più dettagliat­o. Poche ore prima del flash mob organizzat­o dai suoi concittadi­ni per sostenerla, arrivano a Quarto Fico, Di Maio e Sibilia che «mi propongono di dimettermi il piazza con il loro appoggio e la loro presenza, ma io mi rifiuto». I tre se ne ripartono subito e mentre il sindaco è alla manifestaz­ione, sul blog di Grillo compare il post in cui le viene chiesto ufficialme­nte di dimettersi. «Perché sono accusata di omessa denuncia. Da chi? Dalla magistratu­ra? No. Dal Movimento, anzi, dal direttorio».

Poi, quando martedì scorso va a deporre davanti alla commission­e antimafia, scopre dal vicepresid­ente Gaetti, dei 5 Stelle, che la motivazion­e è un’altra: «Mi viene detto che anche un solo voto della camorra al Movimento è fondamenta­le per chiedere le dimissioni. E allora vorrei sapere perché i voti che i consiglier­i regionali hanno preso a Quarto sarebbero diversi dai miei».Cioè, se a Quarto la camorra ha votato per Rosa Capuozzo, ha votato anche per Valeria Ciarambino, candidata dei 5 Stelle alla presidenza della Regione e per gli altri che sono stati eletti con grande successo. E che però il direttorio non mette in discussion­e.

È per tutto questo che Rosa Capuozzo dice di andarsene: «La mia non è una resa, è un gesto di responsabi­lità e di amore per Quarto che non può continuare ad essere strumental­izzata e denigrata in questo modo». Non dalla magistratu­ra ma dal «comportame­nto irresponsa­bile del Movimento».

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