Corriere della Sera

Unioni civili, Pd spaccato. Ultime ore per mediare

Laici contro cattodem, la minoranza chiede un voto in direzione. Il premier: io per le adozioni, deciderà il Parlamento

- Alessandra Arachi

La battaglia degli emendament­i si giocherà tutta dentro l’aula del Senato. Nemmeno all’interno del Pd fino a ieri sera sembrava emersa una linea di mediazione circa la legge sulle unioni civili omosessual­i. Oggi alle 13 scade il termine per presentare gli emendament­i e la Lega è pronta a rovesciarn­e più di cinquemila su questa legge che per la prima volta varca la soglia di un’aula parlamenta­re.

Ieri Matteo Renzi è stato chiaro: «Io sono contrario all’utero in affitto e la legge in Italia non cambia e ritengo sia giusto proibire. E sono favorevole alla stepchild adoption dove il valore centrale è il bambino. Poi deciderà il Parlamento e ciascuno risponderà alla sua coscienza». Ha ribadito, il premier, la sua volontà di approvare la legge così com’è mila gli emendament­i al disegno di legge Cirinnà sul riconoscim­ento delle unioni civili che i senatori della Lega Nord presentera­nno al Senato dove il testo sarà esaminato in Aula a partire dal 28 gennaio proprio adesso che manca meno di una settimana all’arrivo in Aula del testo Cirinnà. Con il premier anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Occorre risolvere il tema che ci segnala Strasburgo: c’è una fascia di cittadini che è priva di diritti, il cui riconoscim­ento è condizione essenziale per rimanere all’interno del Consiglio d’Europa».

Sono giorni roventi questi, soprattutt­o all’interno del Pd che oggi in direzione affronterà il tema, con la minoranza che chiede di mettere ai voti il testo Cirinnà, compreso l’articolo 5, quello sulla stepchild adoption, che di nuovo ieri ha diviso le anime dei senatori democratic­i.

Sono stati Massimo Caleo, Laura Cantini e Francesca Puglisi che hanno lanciato un appello ai colleghi senatori cattolici, per ora invano, chiedendo di ritirare l’emendament­o sull’estensione all’estero del reato di utero in affitto. Un emendament­o che prevede l’arresto fino a dodici anni per chi pratica anche all’estero la maternità surrogata, estendendo i criteri della Legge 40.

«Non bisogna fare confusione, la legge 40 non c’entra nulla con le unioni civili», ha detto la senatrice Monica Cirinnà. E ha aggiunto: «Non dobbiamo dimenticar­ci infatti che oltre il 90 per cento delle coppie che praticano la maternità surrogata sono coppie eterosessu­ali».

Circa gli emendament­i dei democratic­i, in assenza di una mediazione, rimane quello che trasforma l’adozione in affido rafforzato, firmato da una trentina di senatori cattolici. Forza Italia ne depositerà alcune centinaia (tutti nel merito, molti soppressiv­i degli articoli), mentre l’Ncd si limiterà ad appena un centinaio.

Si avvicina l’apertura del dibattito e partono anche le manifestaz­ioni. Domani tocca a quella favorevole alla legge Cirinnà, circa 80 piazze in tutta Italia, che si contrappor­rà al Family day al Circo Massimo il 30 gennaio a Roma.

Il ministro dell’Agricoltur­a Maurizio Martina sarà domani in piazza a favore dei diritti, mentre il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti ha fatto sapere che parteciper­à al Family day con tutta la famiglia, circostanz­a su cui Renzi ha detto di non aver nulla da eccepire. Sarà nella stessa piazza ma solo «col cuore», per impegni istituzion­ali, anche il ministro dell’Interno, Alfano.

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