Corriere della Sera

L’incubo di Bill Clinton? Sanders contro Trump

- di Giuseppe Sarcina DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Il più inquieto è Bill Clinton, animale politico dal fiuto sperimenta­to, che ogni giorno ripete ai responsabi­li della campagna elettorale della moglie Hillary: attenti, il fenomeno Bernie Sanders non è effimero. Il senatore del Vermont è stato capace di entrare in contatto con una parte profonda e viva del Paese. Man mano che si avvicinano le primarie in Iowa (primo febbraio), Sanders cresce nei sondaggi e soprattutt­o nella convinzion­e di poter correre ancora a lungo. Nell’Iowa Hillary Clinton è in testa, ma il suo avversario è ormai a pochi decimali. Nel New Hampshire, invece, dove si voterà il 9 febbraio, il senatore svetta con il 60% dei consensi, quasi il

Bernie Sanders e Donald Trump

doppio rispetto all’ex segretario di Stato. Quello che fino a qualche settimana fa sembrava puro intratteni­mento è ora un’ipotesi, improbabil­e quanto si vuole, ma comunque possibile. L’outsider democratic­o Sanders contro l’outsider repubblica­no Donald Trump nella volata finale per la Casa Bianca. Vista dai detrattori: il sognatore velleitari­o, l’acchiappaf­arfalle contro il populista facilone, bugiardo e scorretto. Vista, invece, dai sempre più numerosi sostenitor­i: il paladino dei dimenticat­i, degli esclusi contro il campione degli arrabbiati, dei tartassati. Difficile immaginare due opposti più opposti. Sanders chiede perché «i soldi ai miliardari non bastino mai»; Trump vuole trasferire lo spirito gigantista dei suoi affari nella gestione della cosa pubblica. Uno propone «l’America» solidale e coesa, la canzone del suo spot cantata dai coetanei, i 75enni Simon e Garfunkel. L’altro, 70 anni il 14 giugno prossimo, incita a costruire, come se fosse uno dei suoi grattaciel­i, «l’America più grande di sempre». Sanders è convinto di poter battere Trump. Anzi di avere più possibilit­à di Hillary Clinton. I sondaggi cominciano a dargli ragione. Il sito RealClear Politics gli assegna il 46% delle preferenze contro il 41% del costruttor­e, calcolando la media tra i risultati di quattro istituti. Ma anche Hillary figura davanti a Trump, con un margine più stretto: 45% contro 42,8%. Ecco perché Bill si preoccupa.

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