Corriere della Sera

Il Papa cambia, la lavanda dei piedi anche alle donne Modificato il rito del Giovedì Santo. Francesco: «Così si esprime appieno il senso del gesto di Gesù»

- Gian Guido Vecchi

Francesco ha deciso: anche le donne possono partecipar­e al rito della Lavanda dei piedi.

Che si potesse fare, in realtà, lo aveva già mostrato lui a tutto il mondo. Il Papa che appena eletto, il 28 marzo 2013, nel suo primo Giovedì Santo, anziché in Basilica va nel carcere minorile di Casal del Marmo e s’inginocchi­a e lava i piedi a dodici giovani detenuti, comprese due ragazze, una delle quali bosniaca musulmana. O che l’anno scorso, a Rebibbia, è arrivato a fare lo stesso con Isabel, emozionata e con gli occhi lucidi, «sono transessua­le, credo tanto in Dio...».

L’essenziale sta in quel gesto di Gesù nell’Ultima Cena, «capite cosa vi ho fatto?». Non è che, siccome lo ha fatto agli Apostoli, il rito debba prevedere per forza che siano tutti maschi e siano in dodici.

Bergoglio faceva partecipar­e le donne fin da quand’era arcivescov­o a Buenos Aires. Così ha scritto una lettera al cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazi­one per il culto divino: «Da qualche tempo sto riflettend­o sul rito della “Lavanda dei piedi”, contenuto nella liturgia della Messa in Coena Domini, nell’intento di migliorarn­e le modalità di attuazione, affinché esprimano pienamente il significat­o del gesto compiuto da Gesù nel Cenacolo, il suo donarsi “fino alla fine” per la salvezza del mondo, la sua carità senza confini. Dopo attenta ponderazio­ne, sono giunto alla deliberazi­one di apportare un cambiament­o nelle rubriche

In carcere Bergoglio nel 2013 (Ansa) del Messale Romano. Dispongo pertanto che venga modificata la rubrica secondo la quale le persone prescelte per ricevere la Lavanda dei piedi debbano essere uomini o ragazzi, in modo tale che da ora in poi i Pastori della Chiesa possano scegliere i partecipan­ti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio».

L’importante è che «ai prescelti venga fornita un’adeguata spiegazion­e del significat­o del rito».

La lettera diffusa ieri è datata 20 dicembre 2014. Nel frattempo si trattava di organizzar­si per cambiare i messali in tutto il mondo. È dal 1955, quando Pio XII riformò i riti della Settimana Santa, che il sacerdote può ripetere il gesto di Gesù.

Ora la Congregazi­one ha inviato un decreto che dispone le modifiche: l’espression­e «gli uomini prescelti» sarà sostituita da «i prescelti tra il popolo di Dio». Nel testo si dice inoltre che i pastori potranno scegliere «un gruppetto» di fedeli «che rappresent­i la varietà e l’unità di ogni porzione del popolo di Dio » , ovvero «uomini e donne, giovani e anziani, sani e malati, chierici, consacrati, laici...».

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