Corriere della Sera

Code e orecchi Lo stop ai tagli che salva i cani

- Di Danilo Mainardi

La Federazion­e cinologica internazio­nale ha bandito il taglio della coda e delle orecchie applicato per esclusivi fini estetici a molte razze canine. Significa che da quest’anno il cane corso e il mastino napoletano, le due razze italiane il cui standard di bellezza prevedeva ancora l’amputazion­e estetica, non subiranno più l’odiosa pratica e sarà modificato il loro standard internazio­nale di bellezza. Il successo è in buona parte italiano, grazie all’impegno comune di Enci-Ente nazionale della cinofilia italiana, AnmviAssoc­iazione nazionale medici veterinari italiani e Fnovi-Federazion­e nazionale ordine veterinari italiani, che con un’azione congiunta hanno avviato le procedure di modifica dello standard in favore dell’integrità di orecchie e code. Finalmente, vien da dire. L’uomo, con l’addomestic­amento ha da sempre operato una selezione di caratteri — forme, misure, colori — seguendo fini di utilità ed estetica. Ed è andato avanti per millenni. Le conoscenze genetiche hanno poi consentito di operare selezioni più rapide e mirate. Non si ferma dunque mai l’uomo e, dove non arriva la genetica, subentra il chirurgo. Ma ora si fa avanti una diversa idea di estetica e soprattutt­o un maggior rispetto della biologia e del comportame­nto dei nostri cani. Guardiamo più ad una bellezza «naturale», a quell’anatomia armonicame­nte appaiata alla funzione. E poi conosciamo molto bene il modo di comunicare dei nostri compagni di vita. Già Darwin in L’espression­e delle emozioni seppe cogliere il significat­o di ogni messaggio che i nostri cani ci mandano col corpo. Tagliare coda e orecchie era come soffocare le loro emozioni, i loro sentimenti. Come spegnere un sorriso.

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