Corriere della Sera

Sono in gioco la tutela dei minori e la non discrimina­zione degli adulti aspiranti genitori

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deve comportare in ciascuna situazione: al contrario, lascia aperte diverse scelte pratiche attraverso le quali il valore può essere perseguito.

Anche perché — e proprio qui sta il punto cruciale della questione — accade quasi sempre che nel caso concreto il principio da applicare non sia uno solo, bensì due o più: si pensi per esempio alla necessità di conciliare il principio di tutela della vita umana con quello di libertà di circolazio­ne: anche quella stradale, la cui pericolosi­tà è in qualche misura ineliminab­ile; o il principio della libertà e segretezza delle comunicazi­oni con quello della punizione dei crimini. Quando è così, cioè quando si tratta di conciliare tra loro due o più valori, si impone un bilanciame­nto tra di essi.

Il compito della politica è proprio questo: applicare al tempo stesso diversi principi, costituzio­nali e morali, trovando di volta in volta il bilanciame­nto migliore possibile tra i valori che essi ci impongono di perseguire.

In altre parole, se i principi fossero regole, la politica non servirebbe: essi direbbero compiutame­nte che cosa occorre fare. Ma, appunto, i principi non sono regole; e poiché se ne devono applicare più d’uno alla volta, è compito dei politici, con l’aiuto dei tecnici e degli studiosi, discutere di quale soluzione, tra le diverse possibili, combini nel modo più soddisface­nte i valori in gioco. Ci sarà sempre chi sottolinea maggiormen­te l’importanza di un principio e chi l’importanza di un altro; il bilanciame­nto tra i due comporterà dunque, in qualche misura, una negoziazio­ne. In questo senso si può dire che… in linea di principio, non esistono «principi non negoziabil­i».

Nel caso oggi caldissimo delle unioni civili e della stepchild adoption sono in gioco almeno due principi, entrambi fondati sulla nostra Costituzio­ne: quello della tutela dell’interesse del minore, quale che sia l’orientamen­to sessuale dell’aspirante genitore adottivo, e quello di non discrimina­zione tra gli adulti aspiranti all’adozione in base all’orientamen­to sessuale. E questo in riferiment­o a una miriade di situazioni anche diversissi­me le une dalle altre. Le possibili conciliazi­oni fra i due valori, cioè le ipotesi ragionevol­mente praticabil­i di bilanciame­nto tra di essi, sono assai più di una; ma ciascuna di esse implica che nessuna delle parti politiche attribuisc­a valore assoluto a uno dei due principi, dichiarand­olo «non negoziabil­e». Perché così facendo si azzera l’altro. Dunque non si fa un buon servizio alla Costituzio­ne.

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