Pagare solo il consumo, Internet tra le montagne I progetti migliori
Lucca premia i virtuosi della raccolta differenziata a Polcenigo la Rete è arrivata a costo (quasi) zero
Da Nord a Sud, isole comprese. Dal centro alle periferie, passando anche per i piccoli paesi di montagna. Ad aprile scorso è partito il nostro viaggio digitale lungo l’Italia per raccontare e scoprire le smart city, quelle città che con progetti grandi o piccoli, nella maggior parte dei casi sfruttando poche risorse, vogliono essere innovative, digitali, sostenibili. Con un solo obiettivo: migliorare la vita dei cittadini per renderli più felici, ponendo al centro ambiente, salute ed efficienza.
Ci siamo imbattute in tante idee, provando a raccontare in che modo la vita quotidiana può essere cambiata nel concreto: dall’accompagnare i figli a scuola con un sistema di mobilità condiviso al poter prenotare visite mediche direttamente dal proprio telefono risparmiando tempo e code. Senza dimenticare tutti quei progetti che permettono all’amministrazione di avvicinarsi al cittadino con un semplice click.
A Lucca si paga quanto si consuma
A Lucca la raccolta differenziata è smart grazie a un sistema che permette di «pagare quanto si consuma». Un modo efficiente ed ecosostenibile di raccogliere i rifiuti e valorizzare i comportamenti virtuosi dei cittadini, spingendoli a differenziare e ridurre quanto dalle loro case finisce in discarica.
Da ottobre 2014 tutti i contenitori, dai sacchetti ai bidoncini, vengano tracciati grazie all’applicazione di un’etichetta Rfid (Radio-Frequency Identification), mentre sui mezzi di raccolta sono installati dei dispositivi di rilevamento. Al momento del ritiro, in maniera automatica, viene associato il codice del tag all’utente, calcolando la quantità dei rifiuti prodotti e la tariffa da pagare al Comune. Per un maggiore controllo, vengono registrati anche la data e l’ora del ritiro, il veicolo e l’operatore che hanno effettuato il servizio.
I cittadini sono invogliati a selezionare e differenziare quanto più possibile i materiali riciclabili già a casa, così da ridurre al minimo la quantità dei residui da smaltire e i costi. Una curiosità? Con l’aiuto del Gps vengono anche mappati i percorsi degli automezzi per ottimizzarli e ridurre i consumi e le conseguenti emissioni.
La Napoli delle mappe
Il progetto MappiNa, a Napoli, serve proprio a questo: «Raccontare la città grazie alle mappe. E soprattutto andare oltre i soliti stereotipi mostrandone volti nuovi», come spiega l’urbanista che lo ha sviluppato, Ilaria Vitiello.
Nel sito Internet dell’iniziativa, lanciata nel 2013, ci sono tante Napoli diverse: quella degli eventi, quella delle organizzazioni culturali, quella dei percorsi alternativi e quella della street art. Ma soprattutto quella del riuso di spazi e immobili abbandonati, per stimolare i cittadini ad immaginare nuovi utilizzi. Il modello, che mette insieme cittadini e pubblica amministrazione (su MappiNa è attiva una community di 400 utenti, ma la piattaforma si basa anche sulla partnership con il Comune e il Forum PA), piace: dopo Napoli è sbarcato anche in altre città italiane, da Milano a Venezia.
E pure in territori più grandi, come in Calabria dove è utilizzato per mappare il paesaggio.
Polcenigo, la Rete per tutti
Ma smart city non è per forza sinonimo di applicazioni e piattaforme online.
Soprattutto se quello che manca è Internet stesso: a Polcenigo, paese friulano di 3.200 abitanti, il progetto-chiave è la costruzione di un’architettura di rete in modalità Ftth (cioè fibra ottica a casa).
Il paese è addossato alle montagne. Risultato: prima della cablatura, «buio totale» come ricorda il sindaco Mario Della Toffola.
Ora restano solo alcuni buchi ma la copertura completa è prevista entro la fine dell’anno. Internet è solo il primo passo: una volta ridotto il digital divide l’obiettivo è rendere la cittadina una piccola smart city, dall’illuminazione pubblica al turismo.
Tutto a costo zero, o quasi: grazie alla partnership con Nsc, piccola società friulana di telecomunicazione specializzata nella progettazione e installazione di reti ed impianti, il progetto alle famiglie è costato 150 euro una tantum per l’allacciamento mentre per la connessione si va da 20 euro al mese (per una banda minima di 30 megabyte).
Al Comune non è costato nulla. Per questo sarebbe facile da replicare anche altrove.
Nuove mappe Con MappiNa tante mappe diverse (arte, eventi) ridisegnano l’immagine di Napoli Con 150 euro In Friuli le famiglie sono passate dal «buio» alla Rete pagando 150 euro una tantum