Il saluto degli amici a Scola da Sophia Loren a Napolitano
Non ce l’ha fatta Sophia Loren a trattenere le lacrime. L’attrice è arrivata verso mezzogiorno e mezza alla Casa del cinema, dove, dalle dieci del mattino era stata allestita la camera ardente per l’ultimo saluto a Ettore Scola. «Il mio addio sia una festa», erano state le sue volontà. A dispensare sorrisi e carezze ci hanno pensato la moglie Gigliola («E non mi fate piangere su») e le figlie Silvia e Paola, commosse da «questo amore planetario per lui che è arrivato da tutte le parti, anche da paesi come gli Stati Uniti, la Francia, la Germania». Sul feretro uno schizzo: «Ettore si diverte moltissimo. Con tanto amore, Paolo Virzì».
Una lunga e continua processione di amici, colleghi. Paolo Taviani, Giancarlo Giannini, Ricky e Maria Sole Tognazzi, Paolo Sorrentino, i Vanzina, Liliana Cavani, Giorgio Colangeli, Andrea Occhipinti, Ivano Di Matteo, Marco Pontecorvo, Simona Marchini, Luca Verdone, Gian Luigi Rondi, Valerio Mastandrea, Enrico Lucherini. Tecnici, figuranti, persone che l’hanno conosciuto attraverso quei film che i canali tv stanno riproponendo in un’ideale staffetta. E, poi i politici, di ieri e di oggi, come un ripasso della storia che dal Pci ha portato al Pd. Le figure istituzionali. La generazione dei vecchi e pure quella dei ragazzini. Mondi diversi che si sono incontrati anche grazie a lui. «Davamo un po’ per scontato che fosse eterno e quindi siamo frastornati», ammette Daniele Luchetti.
«Scola è il regista che ha rappresentato meglio l’evoluzione e l’involuzione del nostro Paese» sintetizza Giorgio Napolitano. Lui lo conosceva bene.
Sullo schermo le immagini si sovrappongono. Il regista e i suoi attori: Mastroianni, Troisi, Sandrelli, Gassman, Manfredi, Castellitto, Loren. Sulle poltrone rosse in molti indugiano salutandolo in silenzio, nel «suo habitat naturale» come hanno scritto i ragazzi del Piccolo America.
Intorno, siparietti che paiono usciti dalla sua penna. La coppia di anziani che supera la fila con il marito che invita la mioglie: «Vieni, vieni, noi siamo disabili». Un signore, non troppo alto, che squadra i corazzieri mandati dalla presidenza della Repubblica: «A chi tanto, a chi niente. Esagerati». La sua vicina lo fulmina: «Belli, belli! Li scelgono apposta».
Oggi la camera ardente riapre alle 10. Poi alle 15 i saluti di Felice Laudadio, Virzì, Stefania Sandrelli, Giuseppe Tornatore, Pif, Jean Gili. Ma nell’arena esterna della Casa del Cinema. Scola non avrebbe voluto che qualcuno rimanesse fuori.