Corriere della Sera

I Dire Straits in tour mondiale Un italiano rilancia il gruppo

Reunion della band (senza Knopfler) grazie al chitarrist­a Caviglia

- Mario Luzzatto Fegiz

Tornano i Dire Straits. O quasi. Ci sono tutti meno Mark Knopfler e stanno per proporsi con un tour mondiale che parte a giorni dall’Italia. Esistono nella storia del rock gruppi che si sciolgono per le più svariate ragioni lasciando schiere di fans a piangere come vedove inconsolab­ili. Uno di questi è proprio la band dei Dire Straits.

Il gruppo fondato nel 1977 da Knopfler proponeva una sorta di rock globale che si nutriva di vari stili come il country, il folk, il jazz e il progressiv­e. Sonorità molto riconoscib­ili, nonostante alcuni mutamenti nella formazione, portarono la band alla ribalta mondiale per quasi due decenni con 120 milioni di dischi veduti, oltre 6 album in studio e altrettant­i fra live e raccolte, e successi planetari come «Tunnel of love». Finché, nel 95, Knopfler, sempre più orientato a progetti individual­i, basati sul suo virtuosism­o chitarrist­ico e compositiv­o (è sua «Private Dancer» per Tina Turner), abbandona la band, che si scioglie. Per quindici anni non succede nulla se non il lamento dei fans e qualche cover band che imita alla perfezione i Dire Straits. Tra queste c’è n’è una, fondata da un italiano, Marco Caviglia, chitarrist­a che entra in contatto con Phil Palmer, nei Dire Straits negli ultimi due anni di attività. Dall’incontro nasce l’idea di creare qualcosa di più di una cover band, qualcosa che riunisca anche ex membri del gruppo.

L’appello non rimane senza seguito. Si fanno avanti in prima battuta Pick Whiters (era batterista dei Dire), Jack Sonni (chitarra), Danny Cummings (percussion­i), Mel Collins (al sax). Parte il tour italiano 2013 col nome Dire Straits Legends (Dsl), un mix fra cover band e Straits originari. I cinque concerti sono un clamoroso successo. Si mette in moto un meccanismo unico: una cover band che gradualmen­te si trasforma nell’originale.

Entusiasti i quasi Dire Straits rilanciano: si unisce John Illsley (bassista fondatore e amico di Knopfler) e Steve Ferrone che con c’entra coi Dire ma è un batterista di fama planetaria usato fra gli altri da Dylan, U2, Clapton che va a sostituire Pick Whiters . Questa formazione, nel 2014, trionfa in nove concerti fra cui quello che festeggia a Trieste la tappa finale del Giro d’Italia. La fama dei Dsl (Dire Straits Legacy) varca i confini. Si decide per un tour mondiale fra il 2016 e il 2017. Con due anteprime: a Roma il 4 febbraio all’Atlantico e a Milano il 7 febbraio al Fabrique. Con qualche variazione: entra Alan Clark, storico e unico tastierist­a dei Dire. Esce Illsey impegnato in un tour in Gran Bretagna.

Dire Straits Legacy divide i puristi: i detrattori dicono che la presenza di quattro musicisti Dire doc non basta a ricreare le magiche atmosfere di rock a presa rapida dei Dire Straits. Ma la gran parte degli appassiona­ti si riconosce nei suoni vintage della nuova band che si fonda su quattro Dire originali, più Steve Ferrone alla batteria e John Giblin al basso. Dietro questo rilancio il musicista nostrano Marco Caviglia e una produzione tutta italiana targata We4show.

 ??  ?? Sul palco I Dire Straits Legacy: da sinistra, Mel Collins, Primiano Di Biase, John Illsley, Steve Ferrone, Marco Caviglia, Danny Cummings, Phil Palmer
Sul palco I Dire Straits Legacy: da sinistra, Mel Collins, Primiano Di Biase, John Illsley, Steve Ferrone, Marco Caviglia, Danny Cummings, Phil Palmer

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy