Corriere della Sera

Ecco l’emendament­o «salva Cirinnà»

Il renziano Marcucci presenta un testo che consentire­bbe di far saltare tutte le 6 mila correzioni proposte Il premier: è giusto che ci siano tutte le posizioni del mondo, ma per il Pd la legge è irrinviabi­le

- Alessandra Arachi

ROMA Matteo Renzi non è mai stato tanto chiaro sulle unioni civili: «È giusto che ci siano tutte le posizioni di questo mondo ma la legge per il Pd è irrinviabi­le » . Il premier ha parlato in apertura della direzione del Pd, toni pacati ma decisi: «È fondamenta­le chiudere, confrontan­dosi e rispettand­osi, ma poi si chiude. Sui temi etici si lascia libertà di coscienza, ma si deve votare e la ricerca del compromess­o non è lo strumento per arrivare a un voto».

Parole che risuonano nella sala della direzione e rimbombano a Palazzo Madama, lì dove ieri ci ha pensato il più renziano dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, a presentare un emendament­o per tagliare la testa a moltissimi emendament­i dei circa seimila (oltre cinquemila dalla Lega Nord, quasi trecento da Forza Italia) depositati ieri a chiusura dei termini per la legge Cirinnà.

Si chiama emendament­o permissivo ed è lo stesso strumento usato per l’approvazio­ne dell’Italicum. Il «supercangu­ro», per capirci: un emendament­o che contiene precetti normativi che costituisc­ono di fatto già la legge sulle unioni civili (compresa la stepchild adoption) e che serve per bypassare il dibattito su moltissimi altri emendament­i. Il Partito guidato da Renzi ne ha presentati una sessantina in tutto, e nove sono quelli che portano la firma dei senatori cattolici del partito.

Ci sono anche gli emendament­i inoltrati dal capogruppo del Pd in commission­e Giustizia, Giuseppe Lumia, il più importante è quello all’articolo 5 sulla stepchild adoption dove si rafforza l’intervento del giudice minorile dopo la richiesta dell’adozione del figliastro di uno dei due componenti di una coppia omosessual­e. C’è poi l’emendament­o a prima firma Francesco Verducci che collega l’articolo 1 della legge agli articoli 2 e 3 della Costituzio­ne, così da fugare i dubbi di costituzio­nalità. Tra gli emendament­i cattolici sono rimasti quello tanto annunciato per la trasformaz­ione dell’adozione in affido rafforzato e quello sull’estensione all’estero del reato di utero in affitto, con le pene detentive ridotte a un massimo

Lumia propone invece l’intervento del giudice minorile per l’adozione del figliastro

di due anni. Ci sono poi emendament­i che riguardano l’automatism­o del trasferime­nto del cognome e quelli sul regime patrimonia­le: di base deve esserci la separazion­e dei beni e l’eccezione è la comunione. Altre quattro modifiche proposte dai cattolici riguardano il secondo capo della legge, quello che deve regolare le convivenze: non si vuole che diventino nuovi istituti giuridici e quindi si parla di diritti soltanto per i singoli.

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