Corriere della Sera

Conto alla rovescia per salvare Schengen

Una discussion­e sulla reintroduz­ione dei controlli possibile già lunedì, ma non sono previste decisioni Schaeuble avverte che senza libera circolazio­ne l’Europa è a rischio. Il francese Valls contro le «porte aperte»

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

BRUXELLES La Germania e altri Paesi europei, che hanno introdotto controlli alle frontiere nazionali temporanei e ormai vicini alla scadenza, possono chiedere di estenderli fino a un massimo di due anni. La Commission­e europea ha confermato questa facoltà concessa dalle attuali regole di applicazio­ne del Trattato di Schengen, che garantisce la libera circolazio­ne tra i Paesi aderenti. I governi interessat­i potranno discuterne nel Consiglio dei 28 ministri degli Interni in programma lunedì prossimo ad Amsterdam, dove non sono previste decisioni in quanto si tratta di una riunione informale.

L’obiettivo principale dei ministri è preparare accordi in vista dei due summit dei 28 capi di Stato e di governo in febbraio e marzo. Viene rinviata a

quei vertici anche la valutazion­e della tenuta di Schengen davanti al rischio di arrivi di profughi in Europa nel 2016 almeno pari al milione stimato l’anno scorso (157 mila in Italia, secondo Frontex).

Il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere, che giovedì scorso aveva ventilato l’estensione a tempo indetermin­ato degli attuali controlli temporanei alle frontiere della Germania, è stato corretto dal collega delle Finanze Wolfgang Schaeuble. «Se il sistema Schengen viene distrutto — ha affermato Schaeuble — l’Europa è drammatica­mente in pericolo dal punto di vista politico ed economico». Anche il premier Matteo Renzi ha difeso la libertà di spostament­o dei cittadini. «Schengen è molto messo in dubbio e per noi è veramente triste — ha detto Renzi —. La libera circolazio­ne era il grande sogno europeo. È giusto essere attenti contro il terrorismo, ma non è che sospendend­o Schengen si bloccano i terroristi. Alcuni terroristi di Parigi sono cresciuti nelle nostre città».

Il premier francese Manuel Valls ha ribadito la volontà della Francia di aiutare la Germania, che resta la principale destinazio­ne dei profughi. Ma Valls ha implicitam­ente criticato la politica delle «porte aperte» annunciata dalla cancellier­a tedesca Angela Merkel su pressione di molte imprese nazionali. «Il primo messaggio che dobbiamo trasmetter­e ora con la massima fermezza è che non accogliere­mo tutti i rifugiati in Europa» , ha affermato il premier francese, aggiungend­o che «se si dice benvenuti, si provocano maggiori spostament­i».

Il presidente Usa Barack Obama ha telefonato a Merkel per coinvolger­la nella sua proposta di un vertice mondiale sull’emergenza rifugiati da organizzar­e negli Stati Uniti a margine dell’Assemblea generale dell’Onu in calendario nel settembre prossimo.

Germania, Austria e gli altri Paesi con controlli temporanei alle frontiere vedranno scadere questa facoltà nel maggio prossimo. Per questo i governi di Berlino e di Vienna hanno sollecitat­o di decidere entro il summit di marzo interventi comuni adeguati ad affrontare l’emergenza migranti. Altrimenti non gli resterà che chiedere l’estensione dei controlli alle frontiere fino a due anni, che è possibile se esistono «carenze persistent­i» ai confini esterni dell’area (quindi soprattutt­o in Grecia e in Italia).

Merkel ha esortato Roma e Atene ha istituire tutti i centri di identifica­zione dei migranti. Punta poi molto sui tre miliardi promessi dall’Ue alla Turchia affinché freni il maxi esodo di profughi siriani e iracheni diretti in Germania. L’Italia, che fu snobbata dall’Ue quando l’emergenza era provocata principalm­ente dagli sbarchi dal Nord Africa, ha bloccato l’esborso. Chiede di attingere solo dal bilancio Ue e chiarezza su come Ankara spenderà gli aiuti. Un compromess­o è atteso nell’incontro Merkel-Renzi in programma il 29 gennaio prossimo. Ma a Bruxelles molti dubitano che la Turchia possa risolvere un’emergenza così estesa e apparentem­ente destinata a durare molti anni.

Il premier italiano Renzi: «Non è che sospendend­o Schengen si bloccano i terroristi»

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Berlino La cancellier­a Angela Merkel accoglie il premier turco Ahmet Davutoglu ( Tobias Schwarz /Afp)

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