Bad bank, va avanti la trattativa con l’Europa
Vertice Tesoro-Bankitalia-Ue. Padoan: discussioni intense. I nostri istituti? Nessuna fragilità
«Bad bank» avanti a tappe serrate. Ieri sera è stato il turno di una conference call tra i rappresentanti del Tesoro, della Banca d’Italia e dell’Antitrust Ue, dopo la trasferta del giorno prima, direttamente a Bruxelles, dei tecnici del ministero dell’Economia. E martedì prossimo, sempre per arrivare a un’intesa sul nodo delle sofferenze bancarie, è previsto un incontro tra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e la commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Sono segnali importanti, tanto che Padoan ha parlato ieri, al World economic forum di Davos, di discussioni « intense » , anche se c’è chi suggerisce cautela visto che le trattative per escludere che l’intervento sia considerato un aiuto di Stato sono ancora in corso.
Al centro del confronto c’è il meccanismo per il prezzo delle garanzie delle sofferenze, ha detto il ministro, il quale ha anche annunciato come imminente, a giorni, l’arrivo in Consiglio dei ministri della riforma del credito cooperativo. Intanto il governo muove le sue pedine anche sul fronte legislativo
Sofferenze per settore di attività economica dei residenti in Italia Il profilo La danese Margrethe Vestager, 47 anni, è il commissario Ue alla Concorrenza. Nel suo Paese è una politica della sinistra radicale interno. «L’esecutivo ha già introdotto misure che stanno facilitando la soluzione del problema dei crediti deteriorati e nella prossima settimana introdurremo altre misure per accelerare tale soluzione», ha spiegato Padoan, facendo riferimento alla «bad bank».
Sempre in tema di « bad bank», il ministro, in risposta a una domanda durante una conferenza a Davos, ha detto che si sarebbe dovuto agire prima, anche prima del suo arrivo in via XX settembre. Per
poi intervenire sul questionario inviato giorni fa dalla Vigilanza della Bce a un campione di banche italiane ed europee, a cui era seguito il crollo verticale delle azioni di diversi istituti: «Non c’è nessuna questione di fragilità» delle banche italiane posta dalla Bce — ha detto Padoan —, i nostri istituti «non richiedono interventi di aumento di capitale». Secondo il ministro, «per una gestione meno che efficiente della comunicazione da parte di alcune istituzioni europee, sono stati equivocati alcuni segnali » , tanto che i mercati hanno reagito alla lettera-questionario colpendo le banche con una pioggia di vendite.
Per il presidente della Bce Mario Draghi, anche lui a Davos, «c’è stata un po’ di confusione in Italia» in merito alle banche. E ha suggerito che quel documento è stato male interpretato. Quel questionario era stato mandato «a diverse banche» con l’unico obiettivo di analizzare le diverse gestioni nazionali dei crediti deteriorati, « nulla di più » . Draghi ha poi ribadito che su una ripresa dell’inflazione dell’Eurozona c’è da essere «meno ottimisti» e per questo la Bce è pronta a usare molti strumenti e con molta determinazione: probabilmente agirà a marzo. Il presidente della Bce ha poi espresso un certo ottimismo sul caso Grecia e, quanto all’emergenza profughi, ha parlato di sfide enormi ma anche di opportunità e di possibili grandi investimenti pubblici. La giornata si è chiusa con nuovi rialzi delle Borse (Milano +1,63 per cento).