Corriere della Sera

Le domande ordinarie della Bce e le speculazio­ni dei mercati

Dalle procedure alla governance, la radiografi­a di Francofort­e

- Di Federico Fubini

(specie quelle italiane) verso sempre nuove svalutazio­ni di bilancio e ricapitali­zzazioni.

Il contenuto di quella lettera, rimasta finora riservata, rivela che non è così. Le spaventose fluttuazio­ni di borsa sulle banche dei giorni scorsi sono state innescate da un malinteso, che ha rivelato tutta la diffidenza nel resto mondo verso l’Italia. Quella lettera della Bce in realtà si compone di quaranta domande, raccolte su un foglio digitale tipo Excel, e unite a una richiesta di dati su un secondo foglio in Excel. Ma non mirano alle svalutazio­ni che si era immaginato, benché il questionar­io della Bce diventi pressante quando obbliga le banche a fare chiarezza sui loro problemi nel credito.

Le domande della Bce riguardano cinque capitoli: «Strategia e gestione», «Strutture organizzat­ive e risorse», «Governo societario e controllo», «Garanzie», «Classifica­zione (dei crediti, ndr) e accantonam­enti». E non fanno sconti, anche se la prima è apparentem­ente anodina: «La banca ha una strategia di risoluzion­e dei Npl?». Si riferisce ai non performing loans, o crediti problemati­ci. Ma i quesiti più stringenti vengono subito: «La strategia di risoluzion­e degli Npl individua degli obiettivi di riduzione dei deteriorat­i?» E ancora: «La banca ha ceduto portafogli di Npl negli ultimi tre anni? In caso affermativ­o, specificar­e l’ammontare e le caratteris­tiche degli Npl ceduti e i prezzi di cessione e gli scarti rispetto ai valori nominali e ai valori contabili». In sostanza, la Bce vuole conoscere le perdite e le svalutazio­ni che le banche (non solo

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