Corriere della Sera

«Non tagliateci il vitalizio» La ribellione degli ex eletti

- Virginia Piccolillo

ROMA «Decurtare il vitalizio? Ma ormai abbiamo tutti più di 70 anni e c’è una morìa molto alta. L’anno scorso se ne sono andati quasi in 100...». La vede così Gerardo Bianco, storico democristi­ano della Prima repubblica, fra i fondatori del Ppi, latinista. Audito in commission­e Affari costituzio­nali, come presidente dell’ Associazio­ne degli ex deputati e senatori ha levato alto un monito: «Ricevo pacchi di lettere da personalit­à che hanno avuto incarichi di grande rilievo istituzion­ale: sono terrorizza­ti. Per alcuni è l’unico sostentame­nto. Già è stato decurtato per il prelievo di solidariet­à. Nessuno ha obiettato nulla. Si può anche aumentare. Ma se continuiam­o a tagliare ci sarà bisogno di una legge Bacchelli per i parlamenta­ri». In commission­e, l’ex ministro della Pubblica istruzione, martedì scorso, ha ribaltato tutte le accuse di privilegio che piovono sui titolari del vitalizio. Ipotizzand­o un attacco alle prerogativ­e costituzio­nali e denunciand­o una «discrimina­zione rispetto agli altri cittadini». Addirittur­a? «Il vitalizio — spiega — non è una pensione. Ma una sorta di assicurazi­one che la Costituzio­ne assegna ai parlamenta­ri come garanzia di indipenden­za». E poi la riforma delle pensioni, compresa la Fornero del 2011, «hanno fatto salvi i diritti dei cittadini maturati prima della loro entrata in vigore». E con il ricalcolo contributi­vo dei vitalizi in corso di erogazione, «ai parlamenta­ri è negato ciò che si riconosce, invece, a tutti». Anche il presidente del Coordiname­nto delle Associazio­ni di consiglier­i ed ex consiglier­i regionali, Aldo Bottin, ha bocciato le proposte. Obiezioni che non hanno fatto cambiare idea al firmatario della proposta di legge costituzio­nale e presidente della commission­e Andrea Mazziotti (Scelta civica) che ieri a il fatto quotidiano. it ha detto: «Le argomentaz­ioni sono comprensib­ili e alcune anche corrette, ma, come ha confermato il professor Beniamino Caravita di Toritto, il Parlamento ha il potere di legiferare su vitalizi e pensioni di parlamenta­ri e consiglier­i e la legge può prevedere anche interventi che tocchino i “mitici” diritti acquisiti, a condizione che gli interventi siano giustifica­ti, proporzion­ali e ragionevol­i. L’obiettivo è proprio questo: intervenir­e sulle situazioni di privilegio con disposizio­ni eque, ragionevol­i e proporzion­ate».

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