Corriere della Sera

Obbligazio­ni rischiose anche ai risparmiat­ori «Etruria, decise il cda»

Verifiche della Finanza sulle direttive alle filiali

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arrivare al fallimento. E per questo gli investigat­ori della Guardia di Finanza dovranno acquisire tutte le comunicazi­oni tra direzione generale e filiali proprio per individuar­e i componenti della «catena di comando» che diede le indicazion­i sulla politica da adottare per cercare di risanare i conti.

Il reato ipotizzato per questo filone d’inchiesta dal procurator­e di Arezzo, Roberto Rossi, è la truffa, proprio come a Civitavecc­hia dove è stato aperto un fascicolo dopo la morte di Luigi D’Angelo, il pensionato che si è suicidato quando ha scoperto di aver perso 11 mila euro. Sono decine gli esposti già arrivati, affidati a un pool di quattro pubblici ministeri. Saranno convocati tutti coloro che hanno presentato denuncia e poi si acquisirà il «fascicolo» bancario di ognuno proprio per le verifiche di ogni passaggio.

Il quadro appare comunque già delineato e riporta al 2013 quando i conti di Etruria erano già disastrosi. Analizzand­o le date delle convocazio­ni dei clienti effettuate dai funzionari delle varie filiali è stato notato che sono tutte molto ravvicinat­e e proprio questo ha alimentato il sospetto che dal vertice sia arrivata una vera e propria direttiva. Il resto lo hanno fatto i dettagli contenuti nei vari esposti sulle modalità degli investimen­ti e soprattutt­o sulle comunicazi­oni inviate prima degli incontri negli uffici della banca, per informarli di aver modificato il loro «profilo». Una procedura seguita anche nel caso di Luigi D’Angelo. Sono stati gli specialist­i del Nucleo Valutario — delegati all’indagine dal pm di Civitavecc­hia Alessandra D’Amore — a sequestrar­e la documentaz­ione sul suo acquisto di obbligazio­ni. E hanno

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