Le indicazioni di Expo alla Fiera per la scelta dell’architetto
Il commissario: nulla da nascondere, parlavo solo della mia società. Ma l’iter degli incarichi è tutto nelle carte
MILANO C’è un Sala 2016 e un Sala 2013. «Niente da nascondere sugli incarichi all’architetto De Lucchi», dice il candidato alle primarie del centrosinistra per sindaco di Milano, Giuseppe Sala, circa i compensi percepiti per progetti in Expo dall’archistar che nel 2012 curò gli interni della casa in Liguria del commissario Expo: e se mercoledì «ho parlato solo degli incarichi da Expo Spa» per 110 mila euro spezzati in 3 contratti 2012-2013 sotto la soglia di gara pubblica da 40.000 — tacendo però l’incarico da mezzo milione dato a De Lucchi da Fiera Milano spa nel 2013 nel quadro di una convenzione con Expo spa — è «perché è Expo la società che amministro. Expo ha poi affidato a società pubbliche la responsabilità, con relative risorse, di procedere» ad «affidamenti per gestire alcuni servizi nell’interesse della manifestazione», conclude Sala, dicendosi vittima di un «attacco politico concentrico, dove destra e giustizialismo si saldano senza scrupoli». Se nella nota Sala sembra ricondurre a Fiera spa la scelta dei vari architetti (De Lucchi 488.000 euro più Iva, Carlo Ratti 500.000, Francesco Marzullo 268.000), la riconducibilità a Expo spa emerge invece da quattro atti, tra cui uno firmato proprio da Sala il 28 ottobre 2013: l’integrazione alla convenzione del 23 aprile 2013 con cui Expo spa chiese alla Fiera di fare (per 2,9 milioni) talune progettazioni. Lì le parti premettono che, «al fine di procedere ad affidare la progettazione del Padiglione Zero, Expo spa ha acquisito una soluzione ideativa dall’arch. Michele De Lucchi che ha sviluppato e consegnato a Expo spa il concept… ». Oggi la Fiera esclude che Expo spa o Sala in quel 2013 le avessero comunicato che De Lucchi, evocato da Expo, aveva lavorato nella casa ligure del commissario Expo per 72.800 euro in 5 fatture
Gli altri nomi Con lo stesso schema lavori anche ad altri tre professionisti per oltre un milione
versate tra il 27 novembre 2012 e il 31 luglio 2013.
La premessa sul concept di De Lucchi in Expo, legittimante la «continuità», finisce con le stesse parole nel contratto da 488.000 euro che la Fiera il 29 ottobre 2013 fa a De Lucchi: affidamento diretto consentito alla Fiera (regolata dal diritto privato) per una cifra per la quale invece il soggetto pubblico Expo spa avrebbe dovuto indire gara. E il cda della Fiera l’11 novembre 2013 «rammenta che nella scelta dei professionisti si è dovuto talvolta assicurare continuità allo sviluppo del concept già svolto, non potendosi conseguentemente prescindere dal ricorrere alle medesime professionalità, quand’anche su incarico estraneo alla Fiera». Del resto Expo (che per obblighi di tracciabilità finanziaria avrà ricevuto copia dei contratti tra Fiera e architetti) altre volte è ancor più esplicita: «Al fine di garantire la continuità progettuale e lo sviluppo del concept », il 28 novembre 2013 «Expo rappresenta che si rende necessario il supporto dell’arch. Carlo Ratti», e «la Fiera, in considerazione di ciò, si impegna quindi a farsi supportare da Ratti». Stesso schema nella convenzione Fiera-Padiglione Italia (gestione non di Expo spa), per 300.000 euro di incarico al Giò Forma Studio «che ha collaborato con Marco Balich».