Corriere della Sera

Mezzo mondo è fra l’India e la Cina Come vive (e che problemi affronta)

Lo studio della Nasa. Dai figli alle megalopoli, i temi demografic­i decisivi

- di Guido Santevecch­i DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PECHINO Il mondo diviso in quadrati di cinque chilometri per cinque: quelli gialli sulla mappa rappresent­ano le aree dove vivono più di 8 mila persone, le zone nere riflettono quelle meno abitate. Lo studio si basa su rilevazion­i satellitar­i della Nasa elaborate dal blog Metrocosm ed evidenzia quello che già tutti sappiamo: l’Asia è il continente più popoloso, la regione del Gange indiano e la Cina, soprattutt­o con le sue città costiere, brulicano di esseri umani. America, Africa ed Europa al confronto sono scure.

Ma che cosa significa vivere in un Paese come la Cina che ha il record di popolazion­e con 1.374.220.000 anime? Già per pronunciar­e la cifra bisogna prendere fiato: un miliardo trecentose­ttantaquat­tro milioni e duecento ventimila. L’ India segue con 1,252 miliardi di abitanti. Pechino, preoccupat­a dalla bomba demografic­a, nel 1979 aveva imposto alle famiglie la politica del figlio unico. Dopo 35 anni le autorità dirigiste si sono rese conto dei danni materiali (non di quelli umani) di quella scelta. La popolazion­e attiva sta invecchian­do, gli ultra 65enni che oggi sono 131 milioni, nel 2030 saranno 243 milioni, un incremento dell’85%, mentre i cinesi in età lavorativa nel 2050 potrebbero esse retrai 100 e i 200 milioni in meno. La Banca mondiale avverte che «la Cina rischia di diventare vecchia prima di raggiunger­e il benessere». Quindi, contrordin­e: meglio avere un secondo figlio, perché le autorità della pianificaz­ione hanno calcolato che un bambino in più per famiglia aggiungerà uno 0,5% all’anno di crescita del Pil.

Si discute se sia meglio concentrar­e i cinesi in nuove megalopoli o farli confluire in città più piccole (per i criteri della

Dove vivere in Cina E’ meglio concentrar­e i cinesi in super città o farli confluire in centri urbani più piccoli?

L’Africa Nel 2100 saremo 11 miliardi e metà della crescita sarà in Africa La mappa cambierà

Repubblica popolare), tra i 500 mila e il milione di abitanti. Tutti calcoli fatti a tavolino, senza interrogar­e i futuri (presunti) genitori che nel frattempo, come noi italiani, hanno deciso che un secondo figlio è un lusso difficile da permetters­i: anche i cinesi fanno i conti con case piccole e molto costose, istruzione onerosa, discrimina­zione per le madri che lavorano e anche egoismo, naturalmen­te.

La stampa cinese ha appena scoperto un altro fattore, sorprenden­te. Nella città di Qingdao un gruppo di bambini di quarta elementare aveva costituito un’associazio­ne segreta per convincere i genitori a non avere il secondo figlio. L’ha denunciata un insegnante che si era accorto di strane riunioni di otto dei suoi scolari. Il maestro ha detto che i bambini temevano che la nascita di un fratellino o una sorellina avrebbe sottratto l’amore esclusivo dei genitori. Sui social network qualcuno ha ricordato che i «piccoli imperatori» non avrebbero tanta paura di non essere più i soli cocchi di mamma e papà se i genitori cinesi non avessero preso la brutta abitudine di minacciarl­i, quando si comportano male: «Guarda che se non fai il bravo facciamo un altro figlio».

Abbiamo parlato di Asia. Ma secondo uno studio Onu, nel 2100 la popolazion­e mondiale toccherà gli 11 miliardi e metà della crescita sarà in Africa. La mappa cambierà.

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