GLI APPROCCI SUI SOCIAL E LE REGOLE PER USCIRNE VIVI
Vi hanno mandato un poke su Facebook? Ignorarlo non serve Anzi
«A lberto ha mandato un poke a Stefania » . « Chiara ha taggato Maurizio». Per chi non ha smesso di cercare l’anima gemella è ora di darsi una mossa e imparare i nuovi codici di comunicazione imposti dai social network. Stiamo parlando di quelli più comuni e delle regole più elementari, la prima delle quali è: prima di iscrivervi, pensateci bene perché tornare indietro è difficilissimo e non privo di conseguenze. Se vi iscrivete per curiosità a un social, prendiamo Instagram, e poi decidete che non fa per voi, non vi basterà restare inattivi per non rimanerne coinvolti. Come minimo vi arriveranno copiose notifiche di tutti i conoscenti che vi avranno seguito e che se non saranno seguiti a loro volta potrebbero rimanerci male.
E qui siamo solo al livello amicale. L’analfabetismo da social network può avere effetti più rilevanti quando si tratta di approcci: mettiamo che qualcuno vi abbia mandato un poke su Facebook che equivale a un «sei disponibile?». Che si fa? Ignorarlo equivale a snobbarlo. Si può rispondere e metterla sull’amicizia, se è quello che si vuole. Insomma, bisogna prendere una posizione. Una mia conoscente sposata ha aperto un profilo Facebook per capire come funzionava accettando ogni richiesta di amicizia e poi l’ha lasciato incustodito. Fino a quando qualcuno l’ha avvisata che la sua pagina era diventata ricettacolo di tag allusivi di un corteggiatore seriale.
Insomma non c’è niente che si possa prendere sottogamba. Eppure c’è ancora chi non capisce subito che su Twitter tutto è pubblico e tenta approcci facendo la figura del pirla. Vietato sbagliare: la reputazione sui social non è un problema solo per chi lo usa per business. Tra i single che frequentano il nostro forum online «Supplemento singolo», e che si firmano con un soprannome, si è posto un problema: il proprio indirizzo email va esposto per essere contattati al di fuori del forum? «No — ha sentenziato Sconsolata —: se lo metti sei uno SFIGATO, uno in cerca, anzi, peggio, uno che pesca a strascico». Sconsolati sì, ma fighissimi.