Moderata ma sempre: la vera dieta
I consigli di Chenot: cambiare vita, non solo mangiare meno. E mai dopo le 20
D opo 40 anni passati ad aiutare le persone a tornare in forma con il suo metodo detox (tra i seguaci anche Agnelli, Pavarotti, Maradona) Henri Chenot si è convito che dimagrire male è peggio che restare grassi. Ecco perché per il suo nuovo libro l’inventore del metodo detox ha scelto un titolo senza fraintendimenti: «Vivere sani» (Mondadori Electa, nelle librerie ad aprile). «Il benessere e la salute sono un patrimonio che richiede continui investimenti», spiega. E allora ben vengano i buoni propositi e la dieta, se sono la molla per cambiare stile di vita. «Chi segue un regime ipocalorico, deve modificare almeno una della sue abitudini alimentari responsabili dell’aumento di peso prima della dieta, altrimenti sarà destinato a convivere con frustrazioni e privazioni — sottolinea Chenot —. Seguire una dieta per breve tempo e poi tornare alle vecchie abitudini è fallimentare: più si perde peso e più se ne riprenderà».
Non bisogna sottoporsi a diete troppo rigide per ottenere risultati drastici. «Gli effetti non sono duraturi perché l’organismo non cede le riserve senza aver messo in atto le sue difese (diminuzione del metabolismo basale) per sopperire alla mancanza di cibo e quando si smette spesso le ripristina, causando il cosiddetto effetto yo-yo», continua l’esperto, contrarissimo alle diete carenti come quelle proteiche, «rischiano di ridurre i muscoli e compromettere la densità ossea. La dieta corretta fa perdere solo massa grassa».
La salute è quell’equilibrio tra codice genetico, stile di vita e ambiente che si ripercuote sul nostro aspetto fisico e sullo stato psicologico. «Quando l’organismo avverte lo squilibrio tenta di curarlo, sempre se gli si concedono tempo e mezzi. La dieta detossinante favorisce questo processo naturale. Per questo è consigliabile prima di cominciare una dieta dimagrante, ma a casa non può essere protratta oltre tre giorni perché non contiene tutti i principi nutritivi». I cibi proibiti sono carne rossa, cibi fritti e affumicati, zuccheri raffinati, latte e uova, caffè, vino. Da privilegiare: riso integrale, miglio e verdure. Tassativo: bere due litri di acqua naturale, meglio lontano dai pasti. E poi la masticazione: « Spiego ai miei ospiti al Palace hotel di Merano come masticare lentamente sia uno dei primi accorgimenti da adottare per perdere peso e restituire al corpo energia. Permette al cervello di trasmettere la sensazione di sazietà e predispone alla digestione».
Una dieta deve tenere conto dell’individualità: comportamento, genetica, attività fisica ed età. «Il nostro organismo subisce un cambiamento ogni 7 anni, dai 7 ai 14 si sviluppa l’identità sessuale, dai 14 ai 21 si completa la crescita, a partire dai 35 diminuiscono i ritmi biologici e il peso corporeo tende ad aumentare, i 49 segnano il count down della fertilità femminile, mentre dai 56 ci giochiamo la memoria».
Un film un po’ horror che deve essere di stimolo per preservarci. Partendo da semplici regole come la cronobiologia (ritmo circadiano) basata sulla regolazione della temperatura corporea: «La fascia oraria che va dalle 12 alle 20 è l’ ideale per i pasti principali; la fase di rigenerazione comincia verso le 20 e si protrae fino alle 4 quando l’organismo è in una condizione di riposo. In questa fase le sostanze nutritive vengono utilizzate per produrre nuove cellule o per ripristinare quelle danneggiate. Bisogna evitare di mangiare», dice Chenot, ricordando che i grandi obesi sono divoratori notturni. «Il processo dell’eliminazione delle tossine comincia alle 4 e prosegue per 8 ore. La colazione che lo favorisce è a base di frutta fresca, centrifugati, spremute e acqua». Ricordando la regola delle 24 ore: «Non può assimilare una quantità di cibi superiori ai suoi bisogni. Pena l’invecchiamento biologico».