La vicenda
Il direttore generale dell’Inps, Massimo Cioffi, «in pieno accordo col presidente Tito Boeri», si appresta a rivoluzionare l’assetto organizzativo dell’istituto che gestisce le pensioni e l’assistenza e nel quale lavorano 29mila dipendenti distribuiti su circa 500 sedi nel territorio. Un terremoto perché «è difficile lavorare con 48 dirigenti centrali che rispondono tutti al direttore generale» (scenderanno a 10) e perché l’Inps del futuro deve cambiare approccio e avere finalmente al centro l’utente con tutti i suoi bisogni racchiusi in un «fascicolo telematico personalizzato». Cioffi, voluto da Boeri e primo direttore generale venuto dall’esterno dell’Inps è consapevole che dovrà superare molte resistenze. Politiche e sindacali. Ma è deciso ad andare avanti.
Direttore, che cosa ha deciso di cambiare?
« L’esigenza principale è cambiare il modello di erogazione dei servizi. Oggi gli utenti quando interagiscono con l’Inps lo fanno “punto-punto”. Cioè se hanno bisogno di tre
Il direttore generale dell’Inps Massimo Cioffi
Si appresta a rivoluzionare l’assetto organizzativo dell’istituto che gestisce l’erogazione delle pensioni
L’Inps conta 29 mila dipendenti, di cui 48 dirigenti centrali (ma scenderanno a dieci)
« L’operazione parte nei prossimi mesi e richiede, secondo il nostro piano, tre anni per andare a regime».
Si ridurranno anche i tempi delle prestazioni?
«L’obiettivo è anche questo, ma si tenga conto che non tutto dipende da noi. Per esempio, dopo l’unificazione con l’Inpdap, liquidiamo anche le pensioni dei dipendenti pubblici. Ma per farlo dobbiamo