Italia primo interlocutore E Teheran farà da ponte verso i mercati dell’Asia
del Consiglio e del presidente iraniano, prima della cena con vista sui Fori, sulla Terrazza Caffarelli, luogo fra i più suggestivi di Roma, dove Renzi invita gli ospiti che vuole più coccolare.
È possibile che già prima della fine dell’anno Matteo Renzi ricambi la visita di Rouhani, con un viaggio in Iran: ovviamente ieri è arrivato l’invito, accettato con piacere da Palazzo Chigi.
Ma sono soprattutto le parole che Rouhani ha pronunciato a porte chiuse che hanno colpito le delegazioni, sia al Colle, che nel governo: «Considerateci come un ponte per l’Asia per il vostro made in Italy, i nostri porti, la nostra rete ferroviaria, sono a vostra disposizione, possiamo diventare una base commerciale della vostra produzione per molte destinazioni internazionali. E vi assicuro che l’Iran si aprirà anche dal punto di vista finanziario, un’occasione per molte vostre banche e assicurazioni, che speriamo venga accolta con favore».
Insomma le coccole, almeno diplomatiche e commerciali, sono state reciproche. E la voglia di «recuperare il tempo perduto con le sanzioni», per usare sempre uno dei concetti ripetuti da Rouhani nel corso della giornata, si accompagna alla scelta di un interlocutori commerciale, economico e politico considerato migliori di altri.