Corriere della Sera

«Detenzione ingiusta» E Sollecito chiede 516 mila euro all’Italia

- Di Alessandro Capponi

«Voglio mezzo milione», disse Raffaele Sollecito poche ore dopo la sentenza d’assoluzion­e: è stato di parola. Ieri infatti è arrivata, da parte dei suoi legali, Giulia Bongiorno e Luca Maori, la richiesta allo Stato italiano per «l’ingiusta detenzione» subita nell’indagine sull’omicidio di Meredith Kercher. L’istanza è stata depositata alla Corte d’appello di Firenze: 516.000 euro, il massimo possibile. La storia è nota, e terribile: nel novembre del 2007 fu trovata morta la studentess­a inglese Meredith Kercher, nella sua casa nel centro di Perugia. Dopo pochi giorni furono arrestati l’americana Amanda Knox (condannata in via definitiva a tre anni per l’accusa rivolta a Patrick Lumumba, prima arrestato e poi liberato, ma recentemen­te assolta in primo grado dall’accusa di calunnia nei confronti di sei poliziotti) e, appunto, Raffaele Sollecito. I due sono rimasti in carcere quattro anni: dal 6 novembre del 2007 al 4 ottobre del 2011, quando furono assolti in appello. Poi vennero altri processi: condanna a Firenze e, nel 2015, si è espressa la Cassazione che ha chiuso definitiva­mente la storia processual­e di Amanda e Raffaele: assolti. I legali Bongiorno e Maori ieri hanno formalizza­to la richiesta, rivolgendo­si all’ultimo giudice di merito che si è occupato del processo, appunto a Firenze. «Sono stati anni duri», disse Sollecito subito dopo la sentenza definitiva. E, adesso, ha presentato il conto. Amanda Knox, invece, ha ancora più di un anno di tempo per decidere se chiedere un risarcimen­to: se l’assoluzion­e dall’accusa di aver calunniato la polizia italiana dovesse diventare definitiva, lei — come detto condannata a tre anni per le accuse rivolte a Lumumba — potrebbe avanzare la richiesta per un anno di «ingiusta detenzione».

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